Basta odori nauseanti, adesso Sinigo va alla carica 

La protesta. Consegnata in Comune una petizione firmata da oltre 200 residenti Interessata soprattutto la zona di via Fermi, chiesti interventi per individuare la causa


Jimmy Milanese


Merano. Sono oltre duecento le firme raccolte dal Comitato di quartiere di Sinigo, nella petizione consegnata al Comune di Merano e che ha per oggetto la richiesta di un maggior controllo sulle esalazioni che stanno rendendo l’aria di Sinigo irrespirabile. Una raccolta di firme effettuata prima della emergenza Coronavirus, e con la quale si chiede al Comune, ma anche alla Provincia, di individuare la fonte dell’inquinamento “misterioso” che a giorni alterni rende complicata la vita agli abitanti di via Fermi. Una situazione ormai ritenuta inaccettabile, evidentemente, per via del fatto che ormai a cadenza quasi giornaliera l’aria di Sinigo è carica di un forte odore acido, come se venisse bruciata della plastica, con conseguenze pesanti come irritazioni agli occhi e un gusto amaro in bocca. In alcuni casi, al contatto con l’aria maleodorante, diversi cittadini hanno accusato conati di vomito tali da richiedere l’intervento del pronto soccorso. In particolare, oltre alla zona di via Fermi, dove le esalazioni raggiungono il loro livello più elevato, ad essere interessata è tutta la zona che da via Nazionale collega via Kravogl fino a Rio Sinigo, arrivando fino in piazza Vittorio Veneto. Per questo motivo, il vasto numero di firmatari della petizione che, oltre ad individuare le cause, chiede anche che vengano punite eventuali condotte penalmente rilevanti.

Una lunga storia.

Insomma, una protesta, quella legata agli odori molesti di Sinigo, che ora si trasforma in vero e proprio atto formale da parte dei cittadini, ma che ha una storia di diversi anni e che solo poche settimane fa era esplosa, quando i sinighesi avevano protestato per via del fatto che i contadini avevano iniziato a irrorare i campi con sostanze che inevitabilmente finivano a contatto con la popolazione. Invece, questa volta gli odori non sembrano causati dall’opera di irrorazione dei campi. Infatti, questo tipo di esalazioni vanno avanti da anni e accadono in diverse stagioni. In un primo momento, qualche anno fa, si era pensato che gli odori provenissero dalla fabbrica ex Solland e per questo erano partiti degli esposti. Appurato che la fabbrica di Sinigo non aveva a che fare con quelle esalazioni maleodoranti, è ripartita la caccia al responsabile. Una caccia, però, portata avanti da privati cittadini che, evidentemente, non hanno i mezzi per risalire ai responsabili, nonostante qualche sospetto che, appunto, dovrebbe essere l’amministrazione pubblica a verificare. Perché in passato, spiega la presidente del comitato di Sinigo Paola Zampieri «diverse volte abbiamo chiamato le forze dell’ordine, ma il problema è che poi, quando intervengono, magari l’odore è andato via, quindi diventa difficile capire da dove realmente provenga».

La richiesta.

Per questo motivo, chiedono i cittadini, ci vorrebbe una centralina che funzioni di giorno e di notte, capace di catturare ed analizzare questo odore, così da comprenderne la provenienza.

Insomma, da diversi anni i cittadini di Sinigo chiedono che qualcuno indaghi su questa vicenda misteriosa, indicando anche in una fabbrica nelle vicinanze la possibile causa delle esalazioni. Quindi, con questo esposto, si spera che le autorità competenti si muovano finalmente per risolvere il mistero delle emissioni maleodoranti.













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