Biblioteca, apertura-blitz tra l’emergenza e i lavori 

L’unica in città. I direttori puntano su giovedì. Ma solo fino a metà giugno, quando partirà il cantiere Percorsi transennati e nessun accesso agli scaffali. A luglio aprirà la nuova succursale di Sinigo


Sara Martinello


Merano. La biblioteca è quasi pronta. Quella che si ipotizza possa partire giovedì sarà una riapertura lampo, troncata dai lavori in programma da metà giugno, ma sufficiente a dare agli utenti una finestra temporale per le restituzioni dei libri presi in prestito prima della chiusura e per le scorte estive. E se non è cosa di poco conto il lavoro di preparazione della struttura di via delle Corse, non lo sarà nemmeno quello teso a restituirle il ruolo di vettore culturale in città.

A tracciare il quadro della situazione è Umberto Massarini, direttore della sezione in lingua italiana. Con una garanzia: la biblioteca non si fermerà. Vediamo come.

Kompatscher ha dato il via libera a partire da lunedì scorso, ma l’unica biblioteca di Merano è ancora chiusa.

Già. Lunedì tanti si sono presentati al portone credendo che finalmente avessimo riaperto, ma così non era. Potremmo aprire giovedì 21, fra pochi giorni. È un’ipotesi, prima dobbiamo attuare tutta una serie di misure per garantire la sicurezza di personale e lettori. La settimana scorsa abbiamo avuto il sopralluogo del tecnico comunale incaricato, ora stiamo aspettando che il Comune ci autorizzi a rientrare in sede e ci fornisca i materiali necessari.

Bisognerà aspettare molto?

Chiaramente nel pubblico tutto dipende dalle necessarie trafile burocratiche. Tutto il personale è stato messo in smart working a inizio emergenza perché il nostro è considerato un servizio “non essenziale”. E poi dovremo transennare un percorso che incanali le persone verso gli sportelli, installare pannelli di plexiglass e dispenser con una soluzione disinfettante, coprire le scaffalature con teli di nylon.

La legge provinciale è sufficientemente chiara?

Sì, anche se molto varia a seconda della struttura. Abbiamo ricevuto indicazioni da entrambi gli uffici provinciali competenti, con indicazioni su come maneggiare i materiali. Per fare un esempio, ogni oggetto può essere veicolo di contagio, quindi va messo per 72 ore in un locale ben aerato. Useremo la saletta di lettura al primo piano, quella solitamente impiegata per lo studio silenzioso. Un sistema complesso che andrà organizzato con rigore.

Quindi che cosa potranno fare i lettori all’interno della biblioteca?

Potranno usufruire di servizi parziali: il prestito sarà possibile solo previa prenotazione telefonica o online e non si potrà accedere agli scaffali, alla lettura di giornali e riviste, alle postazioni internet, ai servizi igienici e a quello di consulenza. Si potranno però restituire i libri presi durante gli scorsi mesi – abbiamo un sacco di materiali fuori – e fare le scorte per l’estate, questo sì. Non sarà il servizio globale che abbiamo sempre garantito prima dell’emergenza, ma almeno saranno attive le funzioni essenziali di una biblioteca.

Già, le scorte, perché in giugno la struttura dovrà chiudere.

Sì, per la metà del mese è previsto l’avvio dei lavori per rimodernare gli spazi, dall’ampliamento all’adeguamento antincendio, fino al risanamento dell’impianto di ventilazione. Si presume che andranno avanti fino alla fine di agosto.

Quindi nel frattempo i lettori resteranno a bocca asciutta?

No, anzi: il primo luglio dovrebbe aprire la rinnovata succursale di Sinigo all’interno della nuova scuola elementare. Vogliamo essere sicuri che una biblioteca aperta e operativa ci sia.

Considerazioni finali: com’è andato l’esperimento della biblioteca a domicilio?

Benissimo. Solo la prima settimana le assistenti del servizio domiciliare hanno portato 500 libri nelle case di 150 lettori. Ce l’ha detto, la responsabile: portare cultura alle persone aiuta a sospendere la mestizia di questo periodo greve e sconsolato. È la silenziosa resistenza al virus.













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