Bilancio, appello alla Provincia per l’avanzo
Congelati 13 milioni, Rösch protesta: «Ingiusto punire i Comuni virtuosi impedendo investimenti»
MERANO. «Non ci pare giusto che i Comuni virtuosi sotto il profilo della gestione del bilancio non possano utilizzare l’avanzo di amministrazione. Nelle nostre casse rimangono congelati 13 milioni per investimenti». Sono le parole con cui il sindaco Paul Rösch accompagna il conto consuntivo 2017 discusso in consiglio comunale. «Parlando con altri colleghi - continua il sindaco - ho potuto constatare un diffuso disorientamento su come ovviare a questo problema. Il primo interlocutore è in questo caso la giunta provinciale, che è stata sollecitata a sfruttare d'intesa con i Comuni tutti i margini di azione legislativa per agevolare il compito delle amministrazioni comunali».
Grazie alla presentazione di una specifica istanza al ministero competente, il Comune ha comunque ottenuto di poter destinare 6,6 milioni di mezzi propri, già impegnati nel bilancio 2018 per il risanamento dell'ex Ipc Einaudi e della scuola elementare Galilei, prelevandoli dall'avanzo di amministrazione. I fondi torneranno disponibili in fase di assestamento di bilancio che sarà calibrato soprattutto sulle necessità dell'edilizia scolastica. «In questo ambito - ha ammesso Rösch - Merano non è del tutto al passo coi tempi. Proseguiremo sulla via già imboccata». Ancora Rösch: «Se l'impegno della Provincia dovesse dare i suoi frutti, potrebbero anche rendersi disponibili, nella seconda metà dell'anno, ulteriori fondi dall'avanzo di amministrazione. Faremo tutto ciò che le disposizioni in materia ci consentono di fare. Ma chiediamo anche che la normativa venga adeguata al più presto, perché l'attuale disciplina punisce, anziché premiare, i Comuni che gestiscono le loro risorse finanziarie in modo oculato». Zaccaria, assessore al bilancio, ha ricordato il forte impegno alla riduzione del debito, abbattuto di 44 milioni di euro solo nell’ultimo biennio, «che consente all’amministrazione maggiori margini di manovra. Per esempio non dobbiamo più dipendere dai dividendi di Alperia per destinare i contributi alle associazioni. Inoltre con lo spegnimento di vari mutui, che consente di evitare il pagamento dei relativi interessi, le spese correnti (46,2 milioni) sono scese dello 0,19% malgrado i costi del personale siano aumentati di 300 mila euro in virtù degli adeguamenti previsti dal contratto collettivo».