Bimbo salvato  dagli «angeli volanti», la mamma ringrazia 

Aveva rischiato di annegare nella piscina di un hotel di lusso «Dopo mesi di riabilitazione cammina, parla ed è felice»


di Massimiliano Bona


SAN LEONARDO. Gli «angeli volanti» del Pelikan 1 e il medico d’urgenza (Werner Braun) che l’aveva soccorso nei minuti successivi alla caduta in piscina hanno atteso per mesi notizie del piccolo Liam, il bimbo svizzero di 3 anni che il primo novembre scorso ha rischiato di morire annegato in un hotel di lusso a San Leonardo in Passiria. Quando, l’altro giorno, all’elibase del San Maurizio è arrivata la mail della mamma del bimbo ai medici che lo avevano portato in fretta e furia ad Innsbruck è scesa una lacrima di gioia. Il piccolo turista svizzero non solo si è salvato ma ha ripreso a fare una vita normale. Nelle foto che ha inviato la famiglia in allegato alla mail si vede Liam che gioca a calcetto e che sorride felice sullo slittino.

La lettera di ringraziamento. «Sono la mamma di Liam, il bimbo che ha rischiato di annegare nella piscina dell’hotel Andreus il primo novembre. Oggi Liam sta bene, dopo mesi di riabilitazione ora riesce di nuovo a camminare, parlare e a condurre una vita normale. Questo soprattutto grazie anche al vostro intervento tempestivo, che insieme all’intervento dei medici presenti in quel momento nell’hotel, è stato fondamentale. Pertanto volevamo ringraziarvi di cuore, e farvi tanti complimenti per la vostra professionalità».

Era il primo volo notturno del Pelikan. La coincidenza ha voluto che il volo per trasportare il piccolo Liam ad Innsbruck fosse addirittura il primo del Pelikan, grazie ai visori notturni, usati in precedenza solamente dall’Aiut Alpin Dolomites. «Quando ci è arrivata quella mail - spiega il primario facente funzioni del 118 Ernst Fop - abbiamo tirato tutti un grande sospiro di sollievo. Già negli attimi immediatamente successivi all’intervento a San Leonardo in Passiria avevamo capito quanto fosse stato importante arrivare in fretta».

I tre angeli custodi di Liam. Il primo è il dottore che gli ha prestato i soccorsi in hotel, dove soggiornava come turista. Il secondo è il medico d’urgenza Werner Braun che lo stabilizzato e il terzo Ernst Fop, che - vista la gravità - ne ha disposto il trasferimento ad Innsbruck. Un team di professionisti eccellenti, di cui possiamo andare fieri.













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