Camperisti in arrivo ma la città è impreparata 

Turismo. Chiuso fino a settembre per lavori di riqualificazione il campeggio di via Piave, quello  in Val di Nova apre il 27 giugno. Le aree sosta rimangono un miraggio e i parcheggi sono inadeguati



Merano. I camperisti stanno tornando e la città si trova spiazzata all’appuntamento. In un contesto nel quale la ripartenza del turismo è decisiva per l’economia cittadina, una categoria allettante resta ai margini. Chiuso per interventi di riqualificazione il camping di via Piave che dovrebbe tornare a disposizione da settembre, le aree sosta rimangono un miraggio e i parcheggi – soluzione limite per i campeggiatori - sono inadeguati. Aprirà il 27 giugno il campeggio della Val di Nova, unica soluzione nel territorio cittadino.

«In tempi non sospetti avevo paventato il configurarsi di questa situazione, sollecitando alternative. Ma si è perso tempo e adesso si rischi di perdere l’occasione». Enzo Coco parla in veste di presidente del Camper Club Alto Adige, chiamato – alla pari di analoghi sodalizi sul territorio nazionale – a tutelare e a promuovere l’accoglienza per questa fetta di mercato.

«A seguito della pandemia la vacanza in camper sta facendo nuovi proseliti. Autonomia e distanziamento sociale, dunque sicurezza, possono fare la differenza. Ci pensa anche chi non è proprietario di un camper e si affaccia al mercato dei noleggi».

La situazione.

Un camperista che arriva o desidera soggiornare a Merano, cosa si trova di fronte? Detto dei campeggi, «non c’è alcuna area sosta. Anche a questo è dovuta la lamentela di lunga data della gente che punta il dito sui camper che girano per la città. Spesso non sanno dove andare. E i cartelli latitano». Aperto il lido, i camperisti dal parcheggio di via Bersaglio presso il Combi vengono indirizzati al Prader. «Ma il martedì e il venerdì c’è il mercato, e comunque l’area è inadeguata» osserva Coco. «Alternative ce ne sarebbero per tamponare l’attuale situazione e permettere a questa categoria turistica di fermarsi a Merano: penso in primis al parcheggio dell’ippodromo presso la Meranarena, oppure allo stesso posteggio di via Bersaglio nel quale si potrebbe dedicare una ventina di stalli ai camper. In seconda battuta perché non sfruttare via IV Novembre dove è stato realizzato il posteggio di attestamento per i pendolari?». Ipotesi che parrebbero concretizzabili in tempi rapidi e tali da assorbire le necessità attuali. «Volendo, anche predisporre servizi minimi, come gli attacchi per luce e acqua, non dovrebbe essere un’impresa» aggiunge Coco che dice: «Il camperista è un turista a cui piace visitare i musei, usufruire delle strutture, andare al ristorante, comprare prodotti locali. Se l’assenza di ospitalità a Merano li spinge nelle località limitrofe, lasceranno altrove i loro soldi».

Futuro.

Al di là dell’emergenza, a medio termine sarà da trovare la quadra. La gestione del camping meranese è passata dall’Azienda di soggiorno a una società privata, la G&G srl di Mattia Solin, gruppo meranese che ha vinto il bando di assegnazione che ha messo sul piatto investimenti per 1,5 milioni di euro. La riqualificazione firmata dall’ingegner Manuel Bubola e dall’architetto Andrea Fregoni, che ha dovuto fare i conti con lo stop imposto dal Covid, è ora in corso e sarà ultimata per settembre. In ballo resta la creazione di un’area sosta camper (per la legge provinciale, il massimo è di 20 automezzi), meno pretenziosa di un campeggio, dotata di servizi basilari quali attacchi elettrici e idrici e lo scarico delle acque reflue. Risale ancora a due anni fa la variazione al Piano urbanistico che consentirebbe di realizzarne una in via Nazionale a Sinigo. «Posto che il campeggio di via Piave in stagione spesso raggiunge i limiti di capienza, per i camperisti una valida alternativa potrebbe essere un’area sosta proprio nel parcheggio a fianco all’ippodromo» continua Coco. «Gli investimenti per gli allacciamenti non dovrebbero comportare grossi esborsi per il Comune e il ritorno economico potrebbe dare linfa alle casse della Meranarena. Altre possibilità? Si può guardare all’area del poligono il cui progetto di valorizzazione langue da tempo». SIM













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