L'INTERVISTA walter taranto 

«Candidato sindaco unico, ora i tempi sono maturi» 

Comunali 2020. Il segretario della Civica per Merano: «Discorsi già avviati con Alleanza,  ma puntiamo a una coalizione più larga sulla base di valori condivisi, a partire dalla solidarietà»


simone facchini


Merano. Legislatura all’opposizione dopo un quinquennio in cabina di regia. E provenendo, riavvolgendo ancora il nastro, dall’area democratica popolare fino ad allora al governo della città. Dove intende tornare.

Come tutte le forze politiche, la Civica sta sondando il terreno in vista delle comunali di maggio 2020. Senza sbilanciarsi, lasciando aperte (quasi) tutte le strade. Ma con un paio di idee di fondo. Primo, la ricerca dei partner basata sulla condivisione di valori. Secondo, l’altra formazione civica, Alleanza per Merano, individuata come interlocutore in cima alla lista. “Sì, con Alleanza ci siamo già parlati più volte” conferma il segretario Walter Taranto. “Penso che siamo sulla strada giusta per trovare una via comune”.

Prima del futuro, un passaggio sul presente. L’esperienza in minoranza cosa vi lascia?

Abbiamo cercato di fare opposizione in maniera costruttiva, senza esimerci dal criticare la giunta e il sindaco nelle scelte a nostro avviso sbagliate e nelle dichiarazioni sconsiderate. Penso al caso Solland. Abbiamo portato avanti le nostre battaglie, per esempio denunciando l’esplosione dei costi per le celebrazioni dei 700 anni dello statuto cittadino. Senza pregiudizi, abbiamo votato con la maggioranza quando c’erano da portare avanti progetti impostati nella precedente legislatura ma anche quando ritenevamo giusti i provvedimenti proposti da chi sta governando. Così abbiamo fatto pure nelle commissioni. Dall’altra parte, alcune nostre iniziative hanno trovato appoggio nelle forze di governo: rimanendo al recente, ricordo l’impegno per l’ampliamento del parco giochi a rione San Vigilio o il voto per scongiurare la chiusura del ponte di ferro alle auto.

Vicenda, quest’ultima, per la quale il sindaco Rösch vi ha bollati come populisti. E non era la prima volta.

Etichetta che rispediamo al mittente. Sul ponte di ferro, la volontà della gente era chiara. Non si tratta di populismo.

Difficile a questo punto pensare a colloqui con i Verdi per accordi preelettorali.

Ribadisco: siamo aperti a tutte le forze che condividono i valori che orientano da sempre il nostro partito.

E quali sono questi valori?

Solidarietà. Sussidiarietà. Ci riconosciamo come gruppo moderato.

Durante la vostra assemblea, nel giugno scorso, avete prefigurato Pd e Alleanza come possibili alleati al primo turno.

Già cinque anni fa avevamo proposto loro un candidato sindaco unico. Forse i tempi non erano maturi, forse ci eravamo mossi tropo tardi. Fatto sta che il patto non vide la luce, poi Alleanza e Pd si sono ritrovati a governare assieme. Ma ora lo scenario è mutato e intravvediamo la possibilità di un sindaco che rappresenti la discontinuità.

Per discontinuità intende un sindaco né della Svp né dell’area dei Verdi?

Esatto. Vale la pena provarci. Abbiamo già abbozzato il discorso con Alleanza e vogliamo continuarlo.

Alleanza per Merano, che ha indicato la Lega come suo primo interlocutore, sostiene che per un progetto di queste fattezze con reali possibilità di arrivare al ballottaggio serve almeno una terza forza.

Una terza, e perché no anche una quarta. Ripeto: mettiamo al centro gli stessi valori, e possiamo ragionare con chiunque lo desideri. Detto che non è ancora il momento di fare nomi, oltre che dai valori si dovrà partire dalle persone. Ancor di più in un momento come questo, in uno scenario nazionale senza riferimenti.

Niente nomi, ma il candidato sindaco dovrà essere italiano?

Sì, se sostenuto dalle due civiche. Ma vorrei che si sorpassasse questa logica di contrapposizione etnica. Infatti invitiamo tutti gli interessati a partecipare ai gruppi di lavoro che stiamo creando per definire una prima bozza di programma.













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