Carnevale in mascherina,  stretta sugli assembramenti 

Il lockdown. Giovedì grasso dell’anno scorso l’ultima festività ancora solo sfiorata dalla crisi epidemiologica Oggi sotto osservazione i “luoghi tradizionali” degli incontri del periodo, a partire dalla passeggiata Lungopassirio


Simone Facchini


Merano. In maschera con le mascherine. Giovedì grasso, il giorno della passerella di Carnevale sul Lungopassiro, i coriandoli ci saranno. Ma le limitazioni renderanno tutto diverso. Nessuna occasione di ritrovo, né per piccoli né per grandi, perché ogni assembramento è vietato. Per questo, confermano dalla polizia locale, sarà rivolta particolare attenzione ai tradizionali luoghi del Carnevale meranese. A partire dalla passeggiata Lungopassirio.

Nessuna volontà di accanimento, solo il monitoraggio del rispetto delle regole che - al netto delle discussioni sull’efficacia e sulla sensatezza che tante categorie economiche stanno contestando senza per questo negare la pericolosità del virus - le autorità impongono di rispettare nell’ottica della lotta alla diffusione del contagio.

Un anno dopo.

Il Covid che tutto stravolge investe così anche il Carnevale, e non si tratta, alla lettura dettata dal filtro della pandemia, di una ricorrenza qualunque. Perché la celebrazione è la linea di cesura fra il prima e il dopo della crisi epidemiologica: giovedì grasso di un anno fa, con le notizie che da Wuhan cominciavano a scuotere l’Europa, sulla Passeggiata meranese - qui, come ovunque in tutta Italia - ancora impazzavano moschettieri e fate, cowboy ed eroine Disney. Nel piazzale presso la stazione era il Wigwam Festival a tenere banco.

Del coronavirus si parlava ma non tangeva la quotidianità, oggi ha cambiato ogni abitudine. E ha riverniciato anche il ruolo delle forze dell’ordine, caricate nelle loro funzioni del controllo sul rispetto delle disposizioni anti-Covid.

No all’assembramento.

Una camminata in maschera qualificabile come “attività motoria”, purché nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale (due metri dal da ogni altra persona non convivente) e sull’uso di dispositivi di protezione alle vie respiratorie, non sarà perseguibile. Resta consentita in bar e servizi di ristorazione, come da ordinanza provinciale, la vendita da asporto dalle 5 alle 20. Ma la “stella polare” del si può-non si può resta il divieto di assembramento. Un fatto è passeggiare con il proprio nucleo familiare, un altro dare chance alla trasmissione del virus accalcandosi. Ecco perché certe zone saranno “osservate speciali”: a partire dal parco Moser sul Lungopassirio presso la passerella Lenoir (delle Terme), crocevia simbolo del Carnevale meranese delle famiglie.

Sanzioni.

Nei primi giorni di questo nuovo lockdown altoatesino, a Merano i controlli della polizia locale hanno determinato una mancata di sanzioni. Riguardano il mancato uso delle mascherine. Nelle vie urbane, dove il rapporto fra gli spazi e la possibilità di incontrare altre persone aumenta la possibilità di contagio, non è tollerato abbassare il dispositivo di protezione. Anche per chi fuma, in certe situazioni, come alle fermate dell’autobus dove la concentrazione di passeggeri in attesa stride con la il mantenimento delle distanze di sicurezza fra individui.

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