Caserme e centro mobilità le note dolenti della giunta 

Centrati 47 obiettivi, 95 i progetti in corso d’opera e 12 ancora fermi al palo Il sindaco Rösch: «La squadra di governo è compatta e la rotta tracciata»


di Simone Facchini


MERANO. Quarantasette obiettivi centrati, novantacinque progetti in corso d’opera, dodici per diverse ragioni fermi al palo. «Molto del programma di governo è già stato realizzato, tantissimo è già stato avviato, la strada è tracciata»: il sindaco Rösch e la sua giunta espongono il bilancio della legislatura al giro di boa. Di settore in settore, gli assessori snocciolano dati, opere e missioni. Un modo per rispondere alle accuse di inerzia che le sono piovute addosso in più occasioni, per rivendicare i risultati ottenuti, per dimostrare a chi pronosticava vita breve a questo esecutivo – al quale si imputava eccessiva eterogeneità politica - di aver preso una grossa cantonata. E per ammettere con onestà di doversi rimboccare le maniche su due progetti strategici per il futuro della città: il parcheggio di attestamento presso la stazione, ossia il centro di mobilità, e l’areale della caserme. Il primo è cruciale per la fluidificazione della viabilità, sul secondo «sarà assolutamente necessario impostare un disegno entro fine legislatura, ma con una visione che sappia integrare questa enorme superficie al resto della città: non dovrà monopolizzare il Masterplan». Il fatto è che non è ancora chiaro quando l’area sarà disponibile e non dipende solo dalla giunta. Altro comparto in stato di pre-emergenza è quello degli asili: le liste di attesa s’ingrossano, fare proiezioni sui numeri è difficile e gli spazi sono limitati.

Giunta coesa. E il malcontento che serpeggia in una fetta della popolazione che si aspettava altro da questo governo? «Ogni cambiamento ha un prezzo – sintetizza il vicesindaco Andrea Rossi -, se quanto stiamo facendo sia giusto o meno lo si potrà vedere a medio-lungo termine e in quest’ottica lavoriamo». E i rapporti con la Svp? «Era chiaro che la Volkspartei con un sindaco non loro avrebbe avuto dei problemi - afferma come sempre senza peli sulla lingua Rösch – e sono giunti attacchi dall’esterno. Ma fa parte del gioco e pur in un clima di confronto a voolte acceso, assicuro che nessun progetto all’interno della giunta si è arenato per colpa della politica». «Anche se qualcuno non li vuole – ha aggiunto Gabriela Strohmer che con Frötscher compone l’ala Stella alpina dell’esecutivo – i partiti sono alla base della vita democratica e ciascun partito si differenzia per visioni, priorità e strategie per raggiungere gli obiettivi. Ma ciò non significa che ogni volta che la Svp esprime un’opinione vuole fare fuori il sindaco». Almeno verso l’esterno, la giunta vuole dare impressione di compattezza. Ma che a porte chiuse siano volati gli stracci è trapelato più di una volta.

Cultura e sociale. Le iniziative per i 700 anni sono la medaglia che Rösch si appunta con più fierezza sul petto ma per un résumé dettagliato dei risultati ha rinviato a una conferenza stampa in programma oggi: «Il lavoro sulla cultura, sul “software” cittadino è fondamentale». Sul cambio dell’approccio nei processi decisionali ha insistito Rossi: «Ci guida la volontà di condivisione con i cittadini, della loro responsabilizzazione. Linee guida che vanno incanalate nei percorsi tecnico-amministrativi che un’amministrazione è obbligata a osservare e armonizzate alle decisioni politiche. Ottantatré incontri con la popolazione, due nuovi comitati di quartiere e un fondo di 100 mila euro da attribuire alle loro necessità ne sono esempi concreti». La gente è molto sensibile al tema dell’immigrazione: «Con i fondi concessi dallo Stato ai Comuni che si sono dichiarati disposti ad accogliere abbiamo potuto finanziare numerosi progetti».

Scuola e sociale. Per quanto riguarda le scuole italiane, il nuovo istituto a Sinigo e la ristrutturazione dell’Einaudi sono i grandi progetti in divenire. Poi Stefan Frötscher: «La permuta che ci ha consentito di entrare in possesso del Maiense è una mossa vincente: offriamo una nuova sistemazione alle medie di Maia Alta e disporremo in città di una casa di riposo convenzionata con 150 posti letto». Sull’assistenza, ricordando le nuove case protette in via Toti, non nasconde la polvere sotto la sabbia ma ha fiducia nel nuovo piano sociale «che vedrà la luce entro l’anno così come la graduatoria unica per l’ingresso nelle case di riposo».

Mobilità e ambiente. Sulla graticola, spesso e volentieri, traffico e mobilità. «La maggior parte dei meranesi – ha ricordatoMadeleine Rohrer - si sposta a piedi, in bici o con il bus, compiendo percorsi brevi. Agiamo quindi per dare più sicurezza a pedoni e ciclisti e per evitare che gli autobus accumulino ritardi. Il nuovo Piano urbano del traffico fornirà indicazioni ma non possiamo comunque aspettare il completamento della circonvallazione nord-ovest». Sull’ambiente: «Il Comune mira da un lato al risanamento energetico dei propri edifici e dall’altro sensibilizza i cittadini a comportamenti ecocompatibili».

Sport e salute. «Stiamo valorizzando la tradizione sportiva della città ma non per uno scopo fine a se stesso: con essa incentiviamo l’attività fisica a beneficio della salute». Gabriela Strohmer ricorda il secondo lotto del Combi e l’esproprio per l’ampliamento del lido. La salute che fa da trait d’union con la città giardino «e i vari progetti per promuovere le passeggiate, così come gli investimenti per le aree ricreative alla confluenza e per il rilancio del poligono di Maia Alta».

Innovazione e fundrising. La caccia a finanziamenti “alternativi” per il Comune si è intensificata: con operazioni di fundrising nelle casse municipali potrebbero giungere in questa legislatura 5-6 milioni, in parte già assicurati. Legati a progetti innovativi: start up, coworking e smart city non sono solo inglesismi: «In breve si è creata una comunità di una settantina di “innovatori”. In via Scuderie lavorano in uno spazio comune una trentina di persone e un altro incubatore di aziende sarà ospitato sotto la tribuna dell’ippodromo. Di pari passo va la smart city: abbiamo sostituito il 40% dei corpi illuminanti della città, entro fine mandato completeremo l’opera con l’illuminazione a led. Dopo la copertura quasi totale con banda larga su rame, si è dato il via al progetto banda larga su fibra. Ci impegniamo per rendere Merano un polo per l’innovazione attrattivo per chi cerca terreno fertile dove sviluppare le proprie idee professionali».













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