«Cementificazione, norme da rivedere»

Merano. Quello nella fotografia inviata dalla Sinistra Ecosociale è uno dei tanti cantieri che man mano vengono aperti a Merano. La lista punta il dito contro la sostituzione del patrimonio arboreo...



Merano. Quello nella fotografia inviata dalla Sinistra Ecosociale è uno dei tanti cantieri che man mano vengono aperti a Merano. La lista punta il dito contro la sostituzione del patrimonio arboreo col cemento, spiegando come questo possa avere un ruolo nella tenuta idrogeologica.

«L’immagine – dice Dario Boninsegna – dimostra esplicitamente come lo scavo per i garage sia andato a estendersi a tutto lo spazio disponibile o quasi, compromettendo per il futuro l’impianto di alberi ad alto fusto, contribuendo alla progressiva totale cementificazione del territorio urbano. Purtroppo, una normativa comunale troppo permissiva concede ai costruttori simili scempi riservando solo parti minime di terreno “libero” dal cemento fino in profondità».

La nota prosegue: «Così facendo si rende sempre più impermeabile il sottosuolo, si impedisce all’acqua di penetrare nel terreno e di essere assorbita, si riduce drasticamente la possibilità di mantenere il patrimonio verde di alto fusto che era un elemento caratteristico e di grande valore ecologico per la città di Merano. Le conseguenze sono immaginabili: a parte la “distruzione” del verde arboreo in città (e non si dica che poveri striminziti alberelli o cespugli possono sostituire maestose piante dei giardini del passato), si riduce la qualità dell’aria, si toglie ombreggiatura preziosa e rinfrescante ma, ancor peggio, si rischiano sempre più disastri da allagamenti – come quello di pochi giorni fa – a causa del mancato assorbimento da parte di un territorio sempre più cementificato. Purtroppo, temporali devastanti non saranno più una rarità, visti i cambiamenti climatici a livello mondiale. Sinistra Ecosociale, nel denunciare tutto ciò, fa presente che nei suoi programmi ha un occhio di riguardo per la tutela del verde urbano e che anche in futuro si farà attenta promotrice di azioni e iniziative volte a salvaguardare il verde pubblico e privato e a impedire la cementificazione esasperata e scriteriata del territorio e si impegna fin d’ora ad agire per rivedere le norme urbanistiche locali che hanno ridotto ai minimi termini gli spazi di terreno non cementificato nei cantieri edili».













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