Ciclista si schianta contro un’auto e muore
Roberto Giacomuzzo, 51 anni, viveva a Merano e lavorava nell’Esercito. Vani i tentativi di rianimarlo per circa un’ora
MERANO. I soccorritori hanno cercato di rianimarlo per quasi un’ora, dopodiché non c’è stato più nulla da fare per Roberto Giacomuzzo, il 51enne meranese originario di Cassano Magnago (Va) che ieri stava pedalando in sella alla propria bicicletta a Passo Palade in direzione di Trento quando è stato investito da un’automobile. Quello che - in base ad una prima ricostruzione - era apparso un frontale è avvenuto alle 12.16 poco distante dal bunker, sulla statale 238, poco oltre l’edificio del Servizio strade della Provincia. L’immediato l’arrivo dell’elisoccorso Pelikan 2, dei carabinieri, della Croce Bianca di Lana, del First Responder di San Felice e del servizio di assistenza psicologica della Croce Bianca non ha potuto evitare la morte del ciclista. Gli uomini dell’Arma hanno effettuato i rilievi necessari a stabilire le cause e la dinamica dell’incidente. Inizialmente si era ipotizzato che il maresciallo potesse aver avuto un malore e che per questa ragione avesse perso il controllo della bici. Nel pomeriggio è stata avanzata invece l’ipotesi che la bici e l’automobile proveniente da Senale - San Felice stessero andando nella stessa direzione, cioè verso Trento. Quel che è certo finora è che il decesso è legato sicuramente allo scontro. Giacomuzzo lascia la moglie Laura Davì e i figli Emanuele e Martin. Con loro viveva a Merano, dove ricopriva il ruolo di maresciallo dell’Esercito. Quella del ciclismo, e in generale lo sport e la salute, era una passione a cui si dedicava con tenacia e che, insieme all’amore per il suo pastore tedesco Sammy, restituisce l’immagine di un uomo che aveva ancora molto da chiedere alla vita. I colleghi del Circolo unificato dell’Esercito di via Mainardo lo ricordano come un uomo valido, particolarmente educato e attento. (s.m.)