Circolo tennis, è scontro con i soci in fuga 

Lettera al sindaco per il calo di frequentatori e dure critiche all’attuale gestione Meranarena nel mirino per le tariffe: «Turisti favoriti rispetto ai meranesi»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il circolo tennis di via Piave e l'invidiabile struttura con nove campi in terra rossa all'aperto tra il verde, i quattro campi dentro la Halle e alcuni campi sintetici ancora al centro delle polemiche dopo l'ultima crisi che aveva portato allo scioglimento del circolo e alla sua rifondazione coinvolgendo Meranarena e il nuovo tennisclub. Con una lettera inviata al sindaco Paul Rösch, agli assessori Nerio Zaccaria e Gabriela Strohmer e ai vertici di Meranarena, una ventina di ex soci esprimono tutto il loro malumore in merito all'attuale metodo e forma di gestione del tennis meranese. Se la prendono con il Tennis club Merano e con la scuola di tennis, che secondo il loro modo di vedere in questi ultimi anni avrebbe contribuito alla fuga di soci e a una gestione quasi familiare. Parole pesanti che segnalano uno scontro in atto che merita chiarimenti e vie d'uscita. «Per anni ci siamo adoperati – scrivono gli ex soci – per la crescita e lo sviluppo del circolo, poi ritenendo la sua gestione non più adeguata, abbiamo gradualmente deciso di non farne più parte. L'attuale dirigenza sbandiera la propria missione sociale e il suo ruolo di aggregatore sociale. Ma di quale circolo stiamo parlando ?».

Secondo i venti firmatari della lettera inviata al sindaco «è sotto gli occhi di tutti il netto calo dei frequentatori del circolo e delle ore di gioco. Molti ex soci sono migrati sui campi di Marlengo, Cermes e Lana. In realtà il club non esiste più. Ci sono una presidentessa, una trentina di seguaci e una scuola di tennis nemmeno citata nello statuto del club. E che dire della deludente partecipazione al torneo sociale, con la quasi totale assenza dei 200 soci tesserati? Ci chiediamo quanti siano i soci che versano la quota di 110 euro e quanti siano i giovani frequentatori della scuola che versano la quota obbligatoria». Secondo i firmatari della lettera al sindaco «l'attuale gestione del tennisclub è diventata sempre più un affare di famiglia con una scuola tennis, la cui gestione economica ha gradualmente inglobato quella del circolo senza alcuna differenziazione tra le due attività». Per gli ex soci il versamento da parte di Comune e Provincia di importanti contributi dovrebbe spingere il club a pubblicare un rendiconto annuale, richiesto anche dalla federazione tennis italiana, ma sembra che questo non avvenga. Gli ex soci non risparmiano critiche anche a Meranarena che gestisce l'impianto di via Piave. «Oltre ad aumentare per due anni di fila le quote campo per non soci – scrivono i firmatari – e ad agevolare gli adulti con il tourist pass, che pagano il 10/12% in meno dei cittadini meranesi, ci sembra che Meranarena non si sia mai posto il problema dell'effettivo uso dei campi all'aperto e dei costi del pallone pressostatico e del perché molti giocatori non frequentino più la struttura di via Piave». Un tema è anche il bar interno. Secondo gli ex soci Meranarena non si è posta il problema di riservare un minimo spazio ai vecchi soci non più praticanti per ragioni d'età, abituati ad incontrarsi in quello che consideravano il loro circolo, cresciuto e ampliato con la Halle anche grazie alle loro quote versate negli anni. La lettera si chiude con una speranza: «Ci auguriamo che dopo aver fatto un po' di chiarezza su reciprochi comportamenti e su decisioni personali – chiude la lettera – si possa riprendere a frequentare la struttura senza essere costretti a girovagare nei bar limitrofi o giovare nei campi da tennis del circondario».













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