Città equa e solidale anche nei bandi di gara 

Consegnato il riconoscimento Fair Trade Town. Acquisti alimentari del Comune a “chilometro zero”


di Sara Martinello


MERANO. Un’onorificenza “etica”, quella di cui Merano è stata investita, che porta con sé l’impegno a inserire nei bandi di gara per la fornitura di alimentari il criterio della preferenza per prodotti del commercio equo e solidale, privilegiando quelli a km 0.

Il 10 gennaio il consiglio comunale aveva deliberato l’adesione alla campagna internazionale “Fair Trade Town” e la candidatura a “Città equa e solidale”, titolo conferito ieri da Rudi Dalvai, presidente dell’organizzazione mondiale World Fair Trade Organization, al sindaco Paul Rösch. Tra gli impegni presi dal Comune è prevista l’istituzione di un gruppo misto di lavoro sul commercio equo e solidale, insieme alla presenza dei prodotti provenienti da tale commercio nei negozi della città e nella ristorazione pubblica e all’utilizzo di questi prodotti da parte di imprese cittadine ed enti pubblici. Oltre, chiaramente, alle iniziative di sensibilizzazione volte all’avvicinamento dei cittadini ai valori fondanti della sostenibilità.

«Il consumatore non vuole essere complice dello sfruttamento, anche se spesso vi è costretto, complice una scarsa disponibilità di risorse economiche», spiega Dalvai. «Ma è possibile lasciare a contadini e artigiani del mondo la loro dignità, e se sono le istituzioni a dare l’esempio tutti possono rendersi conto che un consumo diverso è possibile». Già nel 1991 il parlamento europeo promulgò una risoluzione in questa direzione – fu Alex Langer, al tempo, a presentarla agli altoatesini. E il 1991 è anche l’anno di fondazione della prima bottega del commercio equo e solidale di Merano e Lana, che oggi può contare sull’impegno di 25 collaboratori. Per la presidente Klaudia Resch, «bisogna mettere al centro il bene comune, non il profitto. La grande sensibilità dimostrata dalle istituzioni a trent’anni dai primi passi mossi nella nostra provincia è sintomo che un cambiamento felice è in atto».

Le iniziative in programma nelle prossime settimane colgono la sinergia tra amministrazione, Bottega del Mondo e scuole: a presentarle durante la cerimonia con cui Merano si impegna come città equa e solidale, Beatrix Kerschbaumer Sigmund e Isolde Moroder, direttrici rispettivamente dell’alberghiero Savoy e della scuola professionale Zuegg. Si parte quindi martedì 17 alle 19, quando il Club Est Ovest ospiterà una festa con la possibilità di scambiare vestiti. Passando per la “Fair Fashion Dinner – Il gusto dei libri” martedì 24 alle 19.30 nella sala Balzarini (piazza San Vigilio), una cena equosolidale con letture a tema proposta da fondazione Upad, biblioteca civica e Bottega del Mondo e per la proiezione di “The True Cost” giovedì 26 alle 18 all’Ariston, si arriverà a “Fashion Revolution”, la sfilata in programma per sabato 28 alle 10.45 in via Cassa di Risparmio, quando in passerella ci saranno le creazioni degli allievi della Scuola professionale per abbigliamento e moda. Senza tralasciare la serata di giovedì 24: al Savoy, allievi della scuola e sei tra i migliori chef altoatesini realizzeranno un menu di otto portate combinando prodotti agricoli locali con alimenti provenienti dal commercio equo e solidale e da diverse parti del mondo (info: www.faircooking.org).

Un punto a favore di un’amministrazione che guarda al mondo e una sfida aperta per combattere le disuguaglianze e per restituire la dignità di cui ancora oggi troppi sono derubati. Con l’attivazione dei giovanissimi e dei cittadini, ripartendo dal “locale” per rispettare il “globale”.













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