Commosso ultimo saluto al partigiano Bruno Zito

Merano. C’erano la figlia Loredana, l’amata compagna Maria, alcuni nipoti e una rappresentanza dell’Anpi Alto Adige, al cimitero di Oltrisarco per la cerimonia per salutare il partigiano Bruno Zito,...



Merano. C’erano la figlia Loredana, l’amata compagna Maria, alcuni nipoti e una rappresentanza dell’Anpi Alto Adige, al cimitero di Oltrisarco per la cerimonia per salutare il partigiano Bruno Zito, scomparso la scorsa settimana a quasi 99 anni.

Guido Margheri (presidente provinciale dell’associazione partigiani) ha ricordato Bruno come «uno di quei giovani che seppe fare la scelta giusta e che poi si impegnò per costruire la libertà, la giustizia e la democrazia nel nostro Paese», quindi ha garantito che i suoi valori continueranno a camminare sulle gambe di nuove generazioni di partigiani. Un nipote ha abbracciato Bruno a nome dei familiari. Poi Antonio Testini, che ha curato il libro delle sue memorie "Petto in fuori pancia in dentro" (disponibile sul sito della Biblioteca provinciale Claudia Augusta) ha saputo rendere, leggendo una pagina del libro riferita al periodo passato in Svizzera con soldati di altri 18 nazionalità, la grande umanità di Bruno Zito.

Il suono della canzone "Il bersagliere a cento penne" nella versione partigiana, interpretata dal violino di Marcello Fera, ha concluso la cerimonia. Come ha ricordato sua figlia Loredana, «papà ha avuto tre belle vite, da persona affettuosa e sensibile, da partigiano e da lavoratore impegnato nel sindacato. Tre vite che ha saputo vivere bene e di cui era orgoglioso senza perdere tenerezza ed ironia, ottenendo da tutte e tutti grande stima ed affetto».

L’impegno dei presenti, nell’accomiatarsi, è di ricordarlo pubblicamente a marzo nel giorno del suo compleanno.













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