Covid, con meno divieti  tornano anche i ladri 

L’episodio. Furto nella notte all’interno del salone Rufinatscha in via Speckbacher Magro il bottino, «ma è uno stress ulteriore in un momento già di estrema difficoltà» 


Simone Facchini


merano. Riaprono le attività, tornano i ladri. Anche per un misero bottino. Nella notte fra martedì e mercoledì qualcuno è riuscito a penetrare all’interno del salone Rufinatscha di via Speckbacher.

«Pochi soldi di fondo cassa, forse 50-60 euro, e un rasoio elettrico: è tutto quello che sono riusciti a portare via. Poi c’è il danno, bisognerà riparare i cardini del vetro divelto per entrare nel locale». Iris Rufinatscha gestisce l’azienda di famiglia e fa i conti con un altro aspetto, di natura psicologica: lo stress immagazzinato prima col lockdown e ora con le dinamiche della ripartenza attizzato ora anche dalla paura della microcriminalità.

È la quarta volta in pochi anni che il coiffeur viene preso di mira. Il rafforzamento della porta d’ingresso e l’installazione di un sistema d’allarme non hanno scoraggiato i ladri. Che hanno aggirato l’ostacolo puntando, per accedere al salone, a una vetrina laterale. Mettendo in conto qualche acrobazia, perché sono riusciti a scardinare le cerniere della parte superiore della finestra e infilarsi in poco spazio. Si parla al plurale perché considerata la dinamica è verosimile che abbiano agito almeno due persone. «Hanno portato via il cassetto del registratore fiscale con il denaro contenuto, più uno strumento professionale del valore di 150 euro» spiega la gestrice. «Abbiamo già presentato denuncia ai carabinieri. È sconfortante dover affrontare questi fatti in momenti normali, è ancora peggio in questo frangente».

Se si parla della riapertura Iris Rufinatscha ci mette entusiasmo ma ammette che «è tutt’altro che facile. Le misure da rispettare sono tante e alcune faticose. C’è la parte burocratica, lavorare solo su appuntamento, misurare la temperatura ai clienti, chiedere loro i dati e registrarli. Poi guanti, mascherine FFP2 e visiera. I liquidi igienizzanti per le clienti. Disinfettiamo le singole postazioni dopo ogni servizio. E questa mattina (ieri per chi legge, ndr), dopo l’intrusione, altro lavoro per sanificare ulteriormente il salone».

Un’attività riaperta con tutte le pressioni derivanti dal momento, dopo due mesi di lockdown che ai mancati incassi hanno aggiunto altri problemi: «l’ente bilaterale ci aveva assicurato la copertura immediata per i dipendenti. poi ci è stato comunicato che stato e provincia avevano già messo in atto una serie di aiuti invitandoci ad anticipare i salari e presentare domanda di rimborso, che comunque sarà all’80 per cento. e il bonus da 600 euro mi è arrivato solo pochi giorni fa».

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