Da giugno uno sportello per chi assiste i profughi 

Il progetto. Il centro di consulenza si rivolge a tutto il personale impegnato coi richiedenti asilo Finanziato dal Comune, dovrà aiutare a superare steccati di ordine culturale e psicologico


Simone Facchini


Merano. Difficoltà dovute alle diversità culturali, criticità di carattere psicologico: le affrontano quotidianamente gli operatori che, a vario titolo, assistono i profughi. In loro aiuto corre il Comune che da giugno metterà a disposizione uno sportello di consulenza rivolto al personale impegnato con i richiedenti asilo. Il denaro necessario proviene dalla somma ottenuta da Merano negli anni scorsi dal ministero dell'Interno, nell’ambito della distribuzione di risorse ai Comuni virtuosi nell'accoglienza

Integrazione.

A spiegare il progetto è il vicesindaco Andrea Rossi, responsabile della giunta per l’immigrazione e l’integrazione. «Uno degli aspetti più complessi che il sistema di accoglienza e di integrazione dei migranti si trova ad affrontare è quello della relazione con persone che portano con sé vissuti e soprattutto culture molto diverse dalla nostra. Una complessità che si aggiunge alle molte altre. Per noi è importante aiutarli a superare certe barriere e favorire la loro integrazione».

Gli strumenti di diagnosi e di cura che la nostra cultura può offrire si deve confrontare con una diversa immagine della vita e della malattia che permea le culture di provenienza dei richiedenti asilo. «Per questo - continua il vicesindaco - è importante questo servizio di consulenza: i profughi devono essere messi per esempio nelle condizioni di comprendere come si svolge una visita medica qui da noi, e al tempo stesso si può agevolare il compito del personale medico se è al corrente delle particolari sensibilità e delle diverse concezioni del mondo e della vita dei loro pazienti».

Il centro di consulenza verrà attivato dall'assessorato all'integrazione del Comune in collaborazione con il servizio psichiatrico dell'ospedale Tappeiner.

Fondi.

Il servizio sarà coordinato dalla dottoressa Susanna Vetturelli. I fondi per sostenerlo derivano provengono dagli stanziamenti del ministero dell'Interno per le Municipalità più impegnate ad accogliere. A Merano era stata riconosciuta una cifra di 57 mila euro per il 2017 e di 72 mila nel 2018.

Fra i precedenti progetti, senza dubbio quello che ha ottenuto maggiore visibilità - accompagnata da parecchie discussioni - è il ristorante africano aperto in via Petrarca, dove gli immigrati possono fare pratica e imparare un mesiere. Di recente il progetto “African Soul” ha portato per la prima volta a Merano il premio che dal 2006 la fondazione Ilse Waldthaler assegna a chi, in Alto Adige, è ritenuto particolarmente meritevole per il coraggio civile e per la responsabilità sociale.

Accanto al ristorante sono nati, con i fondi del Comune, progetti destinati all’ambito sociale e il mondo giovanile.













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