Dal Medico: «Pronto a rimettermi in gioco» 

Politica. Dopo il commissariamento, in vista delle elezioni di primavera il candidato  di Alleanza e Civica per Merano non si tira indietro: «I 7000 voti di ottobre sono una responsabilità»



Merano. «L’esito del 4 ottobre ha lasciato un segno, le oltre settemila persone che mi hanno dato fiducia lasciano delle responsabilità». Dario Dal Medico non si tira indietro: se il progetto di partnership fra Civica e Alleanza per Merano andrà avanti e gli sarà chiesto di ricandidarsi a sindaco sostenuto dalle due forze politiche, lui ci sarà.

Ieri.

Il 4 ottobre è il giorno in cui Dario Dal Medico ha sfiorato il blitz, non diventando sindaco per soli 37 voti. Uno “zero virgola”, rispetto ai 14 mila meranesi che si sono recati alle urne. Il risicato successo di Paul Rösch, candidato con il nome della sua lista affiancato a quello dei Verdi, ha prima scombussolato e poi ingessato le trattative per la formazione di una giunta che non è mai stata partorita. Crisi politica sfociata, dopo una lunga serie di fumate nere, nel commissariamento del Comune. Amministrato oggi in via provvisoria dalla commissaria Anna Bruzzese con l’appoggio del vice Hermann Berger.

Oggi.

Una fase di transizione che prelude a una nuova campagna elettorale che per ora cova sotto le ceneri, complici le limitazioni anti-Covid che tutto permeano e le festività di fine anno, ma pronta a infiammarsi nei primi mesi del 2021 in vista del ritorno alle urne preconizzato per la tarda primavera. «Se il progetto che ci ha portato a un passo dal risultato pieno dovesse proseguire, io sono a disposizione» rimarca Dal Medico. «I segnali in questa direzione delle due forze politiche che mi hanno sostenuto nei mesi passati ci sono. Vanno nella direzione del completamento di un cammino che purtroppo nella sua prima fase non è giunto a una composizione». È successo quando, con la mancata formazione di una maggioranza, le posizioni fra Verdi/Rösch, Civiche e Svp non hanno trovato una convergenza.

Risposta alle critiche.

La Civica e più o meno direttamente Dal Medico sono stati oggetto di critiche a seguito delle parole di Giorgio Balzarini - ex vicesindaco in quota Civica - a sostegno di una ricandidatura-bis di Dal Medico. «Mi fanno un po’ sorridere le esternazioni della Sinistra Ecosociale». Alcune delle quali, in diverse consistenze, rilanciate da altre forze politiche rivali. «Non mi sono mai proposto come sindaco degli italiani» ricorda Dal Medico. «Sin dalla prima presentazione della mia candidatura, lo scorso febbraio, ho ribadito di non accettare quell’etichetta. La mia era, e sarà ancora nel momento in cui dovesse di nuovo configurarsi, la candidatura di un sindaco di madrelingua italiana per Merano. La mia storia certifica un continuo incontro e dialogo con la comunità di lingua tedesca».

Dal Medico fa riferimento all’impegno lungo oltre 25 anni nella cooperativa Albatros e alla dozzina in Indipendent L. di Merano, oltre che nell’associazionismo sportivo con la pallamano Sportclub e l’Olimpia Holiday, per rispondere a chi lo abbina a “cordate cementizie e associazionismi vari”. «Poi cosa mi dovrebbe accomunare alle presunte lobby del cemento? In primo luogo, non ho mai avuto voce in capitolo. E se vogliamo fare un esempio, da questo punto di vista, l’ecomostro costruito presso parco Marconi in quel contesto proprio non ci stava e l’ho sempre affermato».

Gli scenari.

Le festività faranno da cuscinetto prima del riaccendersi del confronto politico, rimasto in questi mesi alle schermaglie post-elettorali. Passato l’interludio, si aspettano le mosse. In casa Verdi/Rösch dovrà essere svelata la scelta se riprovarci con l’ex sindaco, se affidare le sorti del partito a Madeleine Rohrer o se estrarre nomi inediti dal cilindro. Mentre la Svp sta cercando di ricostruire dalle ceneri e Lega e FdI rivendicano l’exploit elettorale di settembre. SIM













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