Dal Puc un ultimatum ai tappeti d’erba

Merano. Di recente la giunta comunale ha modificato alcune norme di attuazione del Piano urbanistico comunale che riguardano l’allestimento del verde nelle zone produttive e il trasferimento di...



Merano. Di recente la giunta comunale ha modificato alcune norme di attuazione del Piano urbanistico comunale che riguardano l’allestimento del verde nelle zone produttive e il trasferimento di cubature.

Tutte le aree verdi di Merano in futuro dovranno sorgere su uno strato di terra di almeno 60 centimetri. Questo il risultato della modifica di una specifica norma di attuazione del Puc che finora contemplava tale prescrizione solo per le zone residenziali. Così l’assessora Madeleine Rohrer: «Tale obbligo è ora esteso anche ad altre aree urbane, ad esempio alle zone produttive. Merano è una città-giardino e quindi le aree verdi devono permettere lo sviluppo effettivo della flora». Spesso, nelle zone non residenziali, i costruttori o i proprietari di terreni hanno ottemperato a quest’obbligo impiantando per esempio semplici tappeti erbosi sui quali le piante non possono crescere.

Un’altra importante modifica delle norme di attuazione adottata dall’esecutivo riguarda il trasferimento di cubatura, che non potrà più essere spostata a piacimento da una zona all’altra della città perché, permanendo questa possibilità, il Piano urbanistico in quanto strumento di pianificazione delle diverse zone urbane e dei suoi edifici verrebbe contraddetto nelle sue finalità previsionali. «In base alla nuova norma potranno essere trasferiti i metri cubi che equivalgono al 5% della cubatura del lotto ricevente, entro il massimo di 100 metri cubi. Una misura sufficiente, e tollerabile, per piccoli interventi come la chiusura di piccoli spazi aperti e modestissimi ampliamenti», sottolinea Nicola de Bertoldi, responsabile del Servizio urbanistica. È un provvedimento necessario per evitare che il trasferimento di cubatura si trasformi, da istituto utile per la soluzione di piccoli esigenze contingenti, a meccanismo speculativo.

Infine è stato eliminato un passaggio delle norme di attuazione in passato origine di controversie. È stata infatti cancellata la norma che limitava la superficie massima dei chioschi nel verde pubblico a 10 metri quadrati, in quanto la materia specifica è meglio disciplinata dal regolamento sull’occupazione del suolo pubblico approvato dal consiglio comunale.













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