Diritti gay, la Lega firma il protocollo voluto dalla sinistra 

Discussione costruttiva in consiglio condivisa con le destre Il Carroccio finora aveva difeso solo la famiglia tradizionale


di Sara Martinello


MERANO. Anche il Comune di Merano, come molti altri, si schiera contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Lo ha sancito il consiglio comunale, che nella sua ultima seduta ha approvato all’unanimità la mozione firmata dai consiglieri dell’opposizione Francesca Schir, Kurt Duschek (entrambi del gruppo misto) e David Augscheller (Sinistra ecosociale) con la quale si proponeva l’adesione a “Ready”, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere cui già negli anni scorsi hanno aderito il Comune di Bolzano, nonché il Comune di Trento e la Provincia di Trento, oltre a più di 100 Comuni sul territorio nazionale. A stupire, però, è il voto favorevole della Lega, partito che ovunque è schierato contro il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali nell’ambito della famiglia – sono note le posizioni del leader Matteo Salvini, «Esiste solo la famiglia tradizionale», e quella del leghista trentino Alessandro Savoi, indignatosi per il patrocinio dell’Università di Trento al Dolomiti Pride.

La seduta di mercoledì sera si è svolta senza intoppi. Ultima tra le mozioni all’ordine del giorno, quella che il consigliere David Augscheller ha presentato come necessaria per Merano, «città tradizionalmente inclusiva che ha il dovere di levare la propria voce per respingere le allarmanti tendenze dell’odio e della paura, perché una società democratica è una società che non esclude nessuno». Così anche Schir: «Occorre affrontare il problema rappresentato dal dialogo politico irresponsabile, che incita all’odio e ai pregiudizi. Occorre creare reti di solidarietà per tutte le minoranze – e in Alto Adige il tema delle minoranze è sempre molto forte – occorre promuovere queste iniziative per costruire un Comune aperto, accogliente, con un respiro europeo». Parole di approvazione sono giunte dal sindaco Rösch. Alla presentazione della mozione è seguita la votazione: tutti favorevoli, compresa la consigliera comunale Rita Mattei (Lega), presto a Bolzano in veste di consigliera provinciale. Il consigliere Alessandro Maestri, pur se presente per tutta la durata della seduta, non ha votato perché momentaneamente assente dall’aula.

L’adesione alla rete Ready, a costo zero, è volta a individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone Lgbt (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender), per esempio con iniziative culturali, azioni di informazione pubblica e di informazione sanitaria e collaborazioni con le associazioni. Questi sono soltanto tre dei numerosi punti volti a sostenere chi non si riconosce nel proprio sesso biologico o chi per il proprio orientamento sessuale è abbandonato e umiliato. Dalla sezione meranese di Fratelli d’Italia arriva lo sdegno per il voto favorevole di Lega e Alleanza per Merano, colpevoli di «una totale lesione dei valori ricollegabili alla nostra area».

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