Donazioni di organi e tessuti Merano prima in Italia 

La classifica 2020. Tra i comuni medio-grandi in vetta alla classifica del Ministero della Salute Nel rapporto del Centro nazionale trapianti c’è anche Curon, terzultima delle località piccole



Merano. Tra le città di dimensioni medio-grandi, quelle fra i 30 e i 100 mila abitanti, è Merano a conquistare il primo posto per le dichiarazioni di negazione o di consenso alla donazione di organi e di tessuti espresse dai suoi abitanti. È quanto si evince dalla classifica diffusa dal Ministero della salute.

Nel rapporto Indice del dono 2020 curato dal Sistema informativo trapianti in collaborazione con l’Ufficio comunicazione e relazioni istituzionali del Centro nazionale trapianti dell’Istituto superiore di sanità, la città del Passirio troneggia col suo stemma a pagina 6, seguita da Nuoro e da Pomigliano d’Arco (in provincia di Napoli). L’indice è pari a 64,01, mentre il capoluogo sardo arriva a 63,7 e il comune campano a 58,5. Della zona occidentale della provincia è citata però anche un’altra località, quella di Curon, che tra i piccoli comuni (sotto i 5 mila abitanti) arriva appena al terzultimo posto con un indice di 8,48, poco sopra Poggio Bustone (7,59, in provincia di Rieti) e Saludecio (7,06, Rimini). La classifica delle regioni invece premia con un primo posto la Provincia di Trento, dove la media è di 59,39. Meno quella di Bolzano, un punto abbondante al di sotto della media italiana con un indice di 51,79 che la porta in ottava posizione. In assoluto, tra tutti i 6.580 comuni coinvolti nell’indagine è il paese di Ustica (1.318 abitanti, in provincia di Palermo) il più virtuoso d’Italia con un Indice del dono di 80,55, ma questo non basta a risollevare la Sicilia dall’ultima posizione nella classifica per regioni.

Che cos’è, più precisamente, l’Indice del dono? È la fotografia dell’impegno profuso dai Comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà (affermativa o negativa) sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità. Per il suo calcolo, come spiega il Centro nazionale trapianti nella sintesi illustrativa pubblicata dal Ministero, si sono presi in considerazione i flussi di dati provenienti dal Sistema carta d’identità elettronica (Cie) e registrati nel Sistema informativo trapianti (Sit) fra il 30 novembre 2019 e il 31 ottobre 2020. L’Indice del dono è espresso in centesimi: è stato elaborato tenendo in considerazione tre parametri, a cui è stato applicato un peso specifico.

Nel 2020 i comuni italiani hanno registrato complessivamente 1.730.904 dichiarazioni di volontà. C’è un calo del 32 per cento rispetto al 2019, dovuto anche alla pandemia, poiché gli uffici comunali hanno emesso meno carte d’identità. C’è stato però un aumento del numero di persone che hanno negato esplicitamente il consenso alla donazione e al trapianto dei propri organi.

Con una nota intervengono i Verdi: «L’ex sindaco Paul Rösch ha sempre incoraggiato la dichiarazione d’intenti dei cittadini meranesi a favore della donazione di organi in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. L’ufficio anagrafe trasmette questi dati direttamente al Ministero della salute. Merano è stato il primo comune dell’Alto Adige a offrire questo servizio nel 2015». S.M.













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