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Droga, 150 giovani al Serd: 20 di loro sono minorenni  

Dati preoccupanti nell’incontro organizzato a Merano dagli assessori Zaccaria e Albieri. Gli psicologi: «I ragazzi si avvicinano agli stupefacenti per risolvere i loro problemi: è qui che dobbiamo intervenire» 


Jimmy Milanese


MERANO. Un luogo inusuale, la Jugendkirche di piazza della Rena, per parlare di “Droga e dipendenza” con esperti di settore nel tentativo di capire cosa è possibile fare nella nostra città per contenere la diffusione e la dipendenza da sostanze stupefacenti. Questo perché a Merano nel 2022 il Servizio per le Dipendenze si è dovuto occupare di quasi 150 giovani vittime di una forma di dipendenza e tra questi 20 avevano una età inferiore ai 18 anni.

Un fenomeno, quello della schiavitù da sostanze stupefacenti sempre più complesse e capaci di creare danni anche permanenti che però, ha spiegato Michele Mosca, docente presso la Università Federico II di Napoli, «può solo essere stimato, in quanto fenomeno complesso difficile da intercettare in tutte le sue forme», l'esordio dell'esperto. Introdotto dall'assessore Nerio Zaccaria e dalla collega Emanuela Albieri che hanno organizzato l'evento, Mosca ha spiegato come l'età media del consumatore si sia abbassato pericolosamente sotto la soglia dei quindici anni.

E per quanto riguarda la nostra realtà altoatesina: «La droga ha un impatto violento nella provincia di Bolzano. Le mafie che governano questo fenomeno utilizzano ingenti somme di denaro e non si fermano di fronte ad alcun ostacolo. Ecco che territori ricchi come l'Alto Adige diventano preda di un criminalità alla ricerca di nuovi mercati», la chiosa dell'esperto che poi ha ricordato il fatto che Bolzano risulti la città europea con il più alto consumo di cocaina, almeno secondo quanto suggerirebbero i report sulle analisi delle acque reflue.

«Il monitoraggio eseguito dalla Agenzia Europea sulle Dipendenze registra il consumo pro capite di cocaina più alto in Europa nella città di Bolzano. Non solo, perché sono otto i minori arrestati per droga nei primi quattro mesi del 2023 in Alto Adige. Per un traffico - ha rimarcato Mosca – che sta crescendo in modo esponenziale anche utilizzando il dark web». Trenta miliardi di euro il valore in Europa dello spaccio di stupefacenti a fronte di un margine di guadagno elevato per le mafie. In questo senso, è il numero dei minori denunciati a preoccupare, essendo salito del 14,78 % rispetto al 2021.

Concentrazioni.

A seguire, ha preso la parola Pasquale Borsci, ex capo reparto della narcotici di Bolzano che ha illustrato le coordinate della azione di contrasto effettuata dalla Polizia di Stato sotto la sua supervisione. «Non bisogna sottovalutare l'effetto delle droghe cosiddette leggere ma che leggere non sono più. Principi attivi della marijuana e dell'hashish una volta non superavano il 4/8%, mentre oggi sono schizzati fino al 50% e oltre», ha spiegato l'esperto, evidenziando gli effetti devastanti nei giovani di queste sostanze consumate in modo disinvolto.

Diverso il discorso dell'eroina che oggi si presenta con bassissimi principi attivi e di tipo caramellato, pronta per essere fumata tanto che spesso i giovani la confondono con l'hashish.

Le risposte.

Quindi, l'intervento di Alois Wieser, psicologo della Associazione La Strada operante a Merano. «Il nostro obiettivo è quello di raggiungere i potenziali dipendenti, agendo sul fatto che le sostanze vengono inizialmente usate dai giovani per risolvere i loro problemi», ha sottolineato lo psicologo. In sostanza, la dipendenza sarebbe anche il frutto della ricerca di qualcosa di sempre più forte come tentativo di narcotizzare l'eco dei problemi personali. E da una semplice fumata magari si passa a qualcosa di ben più forte. «Ci sono giovani che usano sostanze chimiche e tanti che vanno alla ricerca di sostanze allucinogene. Ma le sostanze potenzialmente pericolose si trovano ovunque, anche a casa nostra», il monito di Wieser.

Solo 30 giovani su 100 che usano droghe ne diventano dipendenti, perché per fortuna gli altri risolvono i loro problemi in altro modo. «Se manca il soggetto mi cerco l'oggetto: l'alcol per esempio. So cosa mi dà ma non so cosa porterà nel domani e devo dire che un ragazzo in fondo non si fa troppe domande sul suo futuro», la sua chiosa. Quattro i fattori di prevenzione dal consumo delle droghe nella popolazione dei giovani: aumentare le relazioni sociali, gratificarli, insegnare a gioire e tendere loro una mano. Infine, a prendere la parola è stata Sabina Sbarufatti, psicologa del Serd: «da noi vediamo solo una minima parte dei giovani che fanno uso di droghe. 1500 persone all'anno, nell'anonimato, si presentano senza dover pagare alcun ticket», ha concluso Sbaruffati sottolineando come al Serd nessuno venga giudicato per le scelte effettuate, semmai aiutato a farne di diverse.

 













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