Il caso

Era un falso il “de Pisis” in vendita a 18 mila euro 

Il dipinto attribuito al pittore ferrarese, fra i maggiori interpreti italiani della prima metà  del Novecento, era stato offerto on-line da un privato di Lana: smascherato dai carabinieri



MERANO. Aveva provato a vendere un quadro attribuendolo a Filippo de Pisis, uno tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento. Ma era un falso. Lo hanno smascherato i carabinieri del nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Udine, che opera con competenza territoriale sul Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Nei guai un residente a Lana.

Il monitoraggio.

I militari, nell’opera di monitoraggio di piattaforme on-line finalizzata a contrastare la commercializzazione illecita di beni culturali contraffatti, ha individuato (su Facebook-marketplace) un annuncio di vendita di un dipinto attribuito al maestro Luigi Filippo Tibertelli de Pisis, uno tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento. L’olio su tela, proposto alla vendita per 18.000 euro da un privato residente a Lana identificato a seguito di accertamenti incrociati effettuati anche in collaborazione con la locale stazione dei carabinieri, per il tema e lo stile riprodotti nelle fotografie pubblicate on-line aveva insospettito i militari che, ben conoscendo l’autore, avevano notato l’insolito stile attribuito dal venditore all’artista ferrarese.

A quel punto, gli investigatori hanno contattata l’Associazione per Filippo de Pisis, l’ente milanese di riferimento per il defunto autore e le sue opere, il cui comitato scientifico si è espresso in termini di non autenticità dell’opera, sebbene la firma presente sulla tela fosse molto simile a quella dell’artista. Insomma, un falso.

La marchiatura.

In forza del parere ottenuto il nucleo Tpc di Udine ha informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano che si è trovata concorde con le risultanze investigative. La Procura ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare che ha consentito ai militari di individuare e sequestrare il dipinto fasullo. Il proprietario è stato indagato ai sensi dell’articolo 178 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio per aver posto in commercio un dipinto contraffatto.

Il relativo procedimento penale è stato poi archiviato e il dipinto, su disposizione del Tribunale di Bolzano, è stato riconsegnato al proprietario previa indelebile marchiatura attestante la falsità e l’ammonimento a non rivendere l’opera quale originale del maestro De Pisis in maniera tale da togliere definitivamente il dipinto dal mercato delle opere autentiche. Ma la sorte del dipinto, una volta verificato che si trattava di un falso, avrebbe potuto seguire altre strade: per esempio la distruzione, oppure l’assegnazione all’Università di Roma Tre per lo studio, da parte degli studenti, delle contraffazioni nel campo dell’arte.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
Gli interventi

Svp, l’ex Obmann Achammer: «È stato un onore. Il partito è un esempio di raccolta»

Achammer: «La Svp è nata dalla resistenza. Per questo dobbiamo prendere parola quando un consigliere dice che politici dovrebbero essere mandati a lavorare in miniera. È vergognoso che queste parole vengano applaudite» riferendosi a quanto detto da Jürgen Wirth Anderlan

TAJANI Il vicepremier: «Con Steger la collaborazione sarà ottima» 
DORFMANN «Con il nazionalismo non si va da nessuna parte»

Attualità