Esclusi dalla mensa Rossi: «I limiti li danno i partner»

Merano. Rispetto a quella che è risultata la differenza rispetto a una stima basata sulle cifre dell’anno scorso, scende a 40 il numero dei bambini e dei ragazzi iscritti più tardi di altri ed...



Merano. Rispetto a quella che è risultata la differenza rispetto a una stima basata sulle cifre dell’anno scorso, scende a 40 il numero dei bambini e dei ragazzi iscritti più tardi di altri ed esclusi dalla mensa scolastica, o per lo meno in lista d’attesa finché qualcuno dei beneficiari non rinuncerà al servizio. Le ragioni della necessità di mettere qualcuno dei circa 3400 che hanno presentato domanda in una lista d’attesa si possono ascrivere a tre fattori, come spiega il vicesindaco e assessore competente Andrea Rossi.

«Il primo limite – chiarisce Rossi – lo dà chi gestisce il servizio, cioè chi stabilisce il numero dei coperti che si può soddisfare. Ad ogni modo definirei un ottimo risultato già riuscire a fornire 350 mila pasti l’anno. In secondo luogo va tenuto presente il fatto che le scuole devono definire turni di sorveglianza durante l’ora del pranzo, e quindi combinare le disponibilità degli insegnanti».

La terza tra le ragioni della provvisoria esclusione di 40 scolari e studenti ha una connotazione positiva. «C’è stato un vero e proprio boom del doposcuola – prosegue il vicesindaco –. Da una parte questo significa che sempre più bambini e ragazzi necessitano del servizio mensa, magari per via degli impegni lavorativi dei genitori, ma dall’altra il doposcuola permette ai giovanissimi di socializzare, di aiutarsi a vicenda coi compiti, di imparare a stare meglio insieme agli altri».

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