Eventi, il WineFestival vuole tracciare la rotta 

La ripartenza. In videoconferenza Helmuth Köcher gioca d’anticipo e conferma le date  di novembre: capienze ridotte, turnover di visitatori ed espositori, misure igieniche 


Simone Facchini


Merano. Il WineFestival vede il bicchiere mezzo pieno. Con capienze ridotte e una serie di misure di sicurezza, il comandante in capo della manifestazione conferma la volontà di celebrare la ventinovesima edizione fra il 6 e il 10 novembre 2020, date fissate diversi mesi prima del lockdown.

Le incognite sono ancora tante, a partire dall’evolversi delle curve del contagio e delle allegate scelte delle autorità politiche. Ma il messaggio di Helmuth Köcher, patron della manifestazione, è forte: «Ho tutte le intenzioni di organizzare il WineFestival senza stravolgere il format». Lanciato ieri in una videoconferenza, giocando d’anticipo rispetto a tanti altri grandi aoountamenti (a partire dal Vinitaly, rimanendo in tema), è un messaggio di speranza per più settori che con gradi diversi di intensità stanno affrontando la crisi: quello del vino, quello della ristorazione e quello degli eventi.

Misure.

Dunque si può fare, dice Köcher. L’importante è un’organizzazione dettagliata per garantire la salute e la sicurezza dei presenti: «Per come è concepito, il WineFestival potrebbe essere allestito già oggi con le regole che vengono applicate alla ristorazione». Da alcuni principi cardine - minimizzare i rischi dei contatti, distanziamento interpersonale - sono scaturite una serie di regole e predisposizioni. In base alle superfici disponibili, saranno ammesse al massimo 500 persone (produttori più visitatori) nelle varie sale del Kurhaus, 366 alla GourmetArena, altri 72 all’Hotel Terme e 87 al Puccini, anche queste location consuete di iniziative correlate al WineFestival. Sono calcolati circa quattro metri quadrati a testa. Una sola persona a gestire i tavoli distanziati di almeno un metro e lunghi due. Ma anche a una diversa organizzazione dei tempi con l’introduzione delle turnazione su due fasce orarie, la prima dalle 9 alle 13.30 e la seconda dalle 14.30 alle 19: nella prima fascia il visitatore potrà entrare al Kurhaus e nella seconda alla GourmetArena e all’Hotel Terme e viceversa. Fatti alcuni conti, dalle oltre diecimila presenze degli anni recenti si passerà a circa quattromila.

Ticket.

Alla dettagliata suddivisione degli spazi e a un’attenta gestione dei flussi dei visitatori si aggiungerà il rispetto di varie norme sanitarie che prevedono la misurazione della temperatura, l’uso di mascherina e disinfettanti, l’areazione delle sale, l’allestimento di un ambulatorio medico e la registrazione all’ingresso della manifestazione che si effettuerà in coincidenza con l’acquisto del biglietto. A proposito: Köcher ha assicurato che i prezzi non saranno aumentati malgrado l’incremento dei costi per garantire le misure, e così neppure le quote di partecipazione richieste agli espositori. Anche loro dovranno giocoforza subire una sforbiciata nei numeri che sarà così risolta: guardando ai produttori dell’area classica (l’“Official selection”), 122 aziende italiane e straniere saranno presenti venerdì e sabato, passando il testimone ad altrettante cantine per la domenica e il lunedì. Massimo cento produttori i primi due giorni e stessa quota gli altri due alla GourmetArena. Per martedì confermata la giornata riservata allo champagne.

Presentazione.

Le circostanze - meno frequentatori ammessi, distanze - aprono la strada ad alcune novità come l’iniziativa Book your own sommelier (prenotare un sommelier per seguirlo da remoto nella presentazione dei vini) e gli showcooking digitali. Digitale che sarebbe la soluzione di ripiego nel caso in cui l’organizzazione di eventi restasse vietata. Anche se la sostenibilità finanziaria rimane un nodo, Helmuth Köcher ha tracciato la rotta. L’evento sarà presentato al pubblico domani alle 17 in diretta live sul sito del Winefestival: annunciata la presenza in collegamento della ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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