Ex assessora rimborsata dona i soldi in beneficenza 

Siebenförcher era già stata assolta dalle accuse di abuso d'ufficio e truffa «Se tornassi indietro non mi dimetterei». Il Comune dovrà pagare 12.462 euro


di Massimiliano Bona


MERANO. «Per me è una vittoria morale, ma dei soldi che mi rimborserà il Comune (poco più di 12 mila euro ndr) per le spese processuali non intascherò un solo euro»: a parlare è Heidi Siebenförcher, l’ex assessora comunale Svp già assolta dalle accuse di abuso d'ufficio, finanziamento illecito dei partiti e truffa aggravata. «Quel denaro lo darò in beneficenza, a chi ha davvero bisogno».

Siebenförcher, all’epoca dei fatti, si dimise dall’incarico, anche contro il parere del suo avvocato. «Sapevo bene di non aver fatto nulla di male, ma la pressione era tale e tanta che decisi di farmi da parte. Se tornassi indietro, probabilmente, non lo farei». A luglio 2015 era stata definitivamente confermata la sentenza di primo grado e l'ex assessora Heidi Siebenförcher era stata assolta. Successivamente Siebenförcher aveva presentato istanza per il risarcimento delle spese processuali da lei sostenute, un risarcimento poi concessole parzialmente. «Le spese processuali sono state superiori ai 60 mila euro, ma questo risarcimento, per quanto parziale, vale molto soprattutto sul piano morale. Ma non mi arricchirò con i soldi dei contribuenti. La mia nuova vita mi piace, sono serena. E anche felice. E non ho intenzione di fare ulteriori polemiche».

Per il Comune si tratta di un atto dovuto. «Tutti i dipendenti comunali se coinvolti in contenziosi riguardanti le loro competenze e le loro funzioni se vengono assolti hanno diritto per legge ad ottenere dal Comune un rimborso delle spese processuali. Le regole sono uguali per tutti: chi viene riconosciuto estraneo alle accuse che gli sono state mosse, merita in ogni caso il sostegno del Comune», ha dichiarato il sindaco Paul Rösch. Che la maggior parte delle spese legali (oltre 60 mila euro) siano rimaste a carico di Heidi Siebenförcher, è una diretta conseguenza della normativa vigente. «Il rimborso è valido se il diretto interessato ha richiesto un solo patrocinio legale, mentre Siebenförcher chiese l'assistenza anche di un secondo avvocato. Dei tre capi d'accusa, però, soltanto uno - l'abuso d'ufficio - era correlato con il mandato assegnato a Siebenförcher. Pertanto le spetta, quale rimborso da parte del Comune, un terzo della somma prevista, e quindi 12.464,38 euro».















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