Festa per i giovani cancellata: Rossi si difende

Merano. «Ciò che rimprovero a me stesso, a conclusione di una vicenda in cui purtroppo chi paga sono solo i cittadini e la fetta più giovane di loro, è stata l’ingenuità di credere che un evento come...



Merano. «Ciò che rimprovero a me stesso, a conclusione di una vicenda in cui purtroppo chi paga sono solo i cittadini e la fetta più giovane di loro, è stata l’ingenuità di credere che un evento come quello immaginato avrebbe solo aggiunto e non tolto qualcosa a qualcuno in una giornata di festa popolare. L’ingenuità di non voler credere che in nome di posizioni e opposizioni politiche si voglia alla fine far pagare un prezzo ad altri, ai cittadini». È il commento amaro del vicesindaco e assessore alle politiche giovanili Andrea Rossi, a margine della polemica infuriata intorno all’annullamento del san Silvestro dei giovani in via Cassa di Risparmio.

In una lunga lettera che per ragioni di spazio abbiamo dovuto riassumere, Rossi non manca di citare una rivelazione che gli è stata fatta: «Un estremo tentativo di mediazione è stato quello di incaricare dell’operazione, sentito il suo assenso, il centro giovani Jungle, rendendolo destinatario del contributo comunale (già ridotto da 20 mila euro agli stessi 18.700 riconosciuti a Emergency) e lasciandogli il compito di affidarsi a Event Concept per la concretizzazione dell’evento. Se l’opzione tecnicamente aveva il suo senso e la sua fattibilità, per la politica, per una certa politica, ancora no. Risulterebbero infatti a questo punto telefonate (una o più di una) a responsabili del Jungle da parte di un alto esponente dell’Svp in cui, a fronte di una disponibilità di quei responsabili ad accettare la proposta seppure in tempi così ristretti, li si invitava caldamente a non accettare l’invito del Comune. E così purtroppo è stato».

«Ciò su cui posso assolvere il sindaco e me – riprende – è sul fatto invece di averci provato in ogni modo, di aver cercato mediazioni e compromessi perché una festa di tutti avesse l’appoggio di tutti. Così non è stato, purtroppo. E mi dispiace, in questa occasione, dover dare forse ragione a ciò che sento spesso dire dai giovani che incontro: che Merano è una città per anziani e per turisti. Ogni volta rispondo che non è vero o che, almeno, l’impegno è che non sia così, anche attraverso il loro coinvolgimento attivo. Oggi purtroppo faccio fatica a ripeterlo».

«A settembre ho personalmente verificato l’affidabilità di Event Concept con i comandi delle forze di polizia locale e di Stato e provveduto a contattare i responsabili dell’associazione. Ho chiesto all’associazione di valutare diverse opzioni: l’areale della stazione, la più tradizionale piazza Teatro e infine, grazie anche alla generosa disponibilità della Merano Galoppo, l’ippodromo. La location di via Cassa di Risparmio proposta da Event Concept aveva il significato di riportare ancora più al centro il pubblico giovane, di renderlo protagonista fino in fondo dentro la città. Appena rassicurati sulla fattibilità tecnica della proposta (capienza 500/600 persone, transennatura degli spazi, aumento non di poco della security anche per il flusso esterno all’evento, posizionamento di dissuasori antiterrorismo, montaggio del palco la notte del 30 dicembre, e così via) il sindaco e io abbiamo messo tutti intorno a un tavolo: noi, Event Concept e Azienda di Soggiorno. Qui le prime difficoltà. Al di là della location, i cui aspetti di sicurezza erano comunque appunto già stati affrontati e risolti, ciò su cui si concentravano maggiormente le obiezioni era l’aspetto di concorrenza che questo evento poteva rappresentare per Mercatino e bar del centro. Il sindaco e io abbiamo partecipato a due diversi CdA dell’Azienda di soggiorno, proponendo soluzioni di compromesso anche sul tema degli orari. Tutto inutile. Con l’amarezza e la disillusione da parte della Event Concept (che intanto si era esposta con artisti e tecnici) e l’annullamento da parte loro di qualsiasi impegno».













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