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Firme contro  il lupo, «no» alla raccolta in municipio

MERANO. Negli uffici comunali i moduli per sottoscrivere la petizione non possono starci: l’altra sera il consiglio comunale ha approvato anche un documento-voto proposto dal Movimento 5 Stelle...



MERANO. Negli uffici comunali i moduli per sottoscrivere la petizione non possono starci: l’altra sera il consiglio comunale ha approvato anche un documento-voto proposto dal Movimento 5 Stelle contro la raccolta di firme lanciata dall'assessore provinciale Arnold Schuler per abbassare il livello di tutela del lupo. La maggioranza dei consiglieri (esclusi Svp, destre tedesche e parte di Alleanza per Merano) ha dato ragione alle perplessità espresse dalle consigliere Schir e Valle in relazione alla richiesta dell’assessore di far firmare la petizione contro il lupo anche nel Comune di Merano.

Le consigliere, che già una settimana fa avevano inviato a tutta la giunta la richiesta di non acconsentire alla raccolta delle firme per la petizione, hanno evidenziato che «il lupo è specie protetta da normativa nazionale e internazionale» e che, quindi, «una petizione che inviti esplicitamente ad “abbassare il livello di tutela del lupo” da parte dell’Autorità territoriale che dovrebbe garantire quella tutela è del tutto fuori luogo». Un aspetto ancora più grave della richiesta dell’assessore Schuler è, secondo le consigliere M5S, l’utilizzo delle amministrazioni pubbliche per un scopo che appare privato o, quantomeno, iniziativa individuale, al fine di modificare una normativa. «Chiedere a tutte le Autorità amministrative locali, compreso il servizio forestale, di farsi portavoce di tale petizione è scorretto e indice di una scarsa cultura del dovere di imparzialità delle istituzioni», commentano le esponenti pentastellate. La parte deliberante della mozione prevede l’immediata interruzione della raccolta firme, nonché una dichiarazione da parte del sindaco. «Ci aspettiamo che Rösch stigmatizzi la richiesta dell’assessore Schuler - chiosano Schir e Valle - ricordandogli che le istituzioni lavorano per il bene comune e non per interessi o fini individuali».













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