Pericoli

Follie sullo Stelvio: sorpassi e cadute in moto riprese dai videomaker

Sta spopolando in rete il canale YouTube della coppia lombarda «The Moon Riders», intenta a percorrere la strada statale «38» con sorpassi azzardati e comportamenti contrari al codice della strada


Jimmy Milanese


MERANO. Sta spopolando in rete il canale YouTube della coppia lombarda "The Moon Riders" che con una serie di video in buona parte girati sullo Stelvio nelle stagioni estive spiega a modo loro la situazione di sovraffollamento motociclistico della SS38 e una serie di comportamenti contrari al codice della strada dei biker come sorpassi azzardati, invasioni di corsia e cadute sui tornanti della statale. Statale che, salvo sorprese, riaprirà al transito a partire dal 1° giugno per richiudere di nuovo il 3 novembre.

Il valico.
Una strada, la SS38, la quale dall'abitato di Gomagoi porta ai 2757 metri di Passo dello Stelvio, da tutti i bikers considerata particolarmente "ostica" in quanto stretta nell'ultimo tratto e cosparsa di tornanti ad U con dislivelli anche di oltre i due metri. Difficoltà che spesso portano i motociclisti anche a cadute rovinose - riprese dalla nostra coppia - in particolare all'altezza delle curve dove da qualche anno sono perfino disponibili dei fotoreporter che immortalano i centauri sulle strade dello Stelvio per poi vendere loro le foto scattate.

«Allargala e stringila in uscita la curva. È un insegnamento di vita!», spiega la coppia social nei video disponibili su YouTube ma che possono essere visti praticamente su tutti i principali social. Decine di migliaia le visualizzazioni ai contributi ben fatti dal punto di vista tecnico ma spesso commentati anche in modo molto pesante da parte degli utenti, tanto da spingere la coppia a una precisazione circa l'intento della loro azione: «Vogliamo dare il miglior esempio possibile, soprattutto ai più giovani, facendo capire che ci si può divertire anche con il mototurismo, senza rischiare di ammazzarsi ogni volta che si sale in moto. Siamo, purtroppo, anche consapevoli del fatto che se nemmeno le foto del cancro sui pacchetti di sigarette siano un deterrente abbastanza forte per smettere di fumare, allora non saremo certo noi a far cambiare mentalità ai cosiddetti smanettoni da passo», le loro parole.

Violazioni.
Fatta questa precisazione, i due nei loro video scandagliano le due strade che permettono di raggiungere lo Stelvio, più larga e guidabile quella sul lato lombardo, stretta e tortuosa quella sul lato altoatesino. Video che mostrano una serie di comportamenti di guida scellerati al limite o del tutto contrari al codice della strada come sorpassi nonostante la presenza di una linea continua anche in prossimità di curve.

«Se non vedo ti pare che rischio un sorpasso con la possibilità che dall'altra parte arrivi un camion?», il commento di uno degli autori dei video in relazione a un sorpasso folle videoripreso per mezzo di una GoPro on board sul casco. Sorpassi oltremodo pericolosi documentati dalla coppia sul versante lombardo anche in galleria e pochi metri prima di una curva cieca. «Sono pazzi! Qua c'è da fare il segno della croce», il commento in presa diretta di Luna, una dei due Moon Riders, all'ennesimo sorpasso a dir poco da brividi di un motociclista. Commento che non ha mancato di scatenare reazioni avverse: «Come vi permettete di giudicare la guida di altri», la chiosa di un utente contro i due autori del video. Non solo guida indisciplinata ma anche tante cadute sempre di motociclisti evidentemente poco pratici tra i tornanti stretti del versante altoatesino, fatalmente riprese dai due videomaker.

Traffico.
Invece, in un commento a uno dei diversi video, un utente saggiamente allarga lo sguardo alla situazione di traffico estremo sul valico, soprattutto con l'arrivo dell'estate, nei weekend: «Lo Stelvio è un passo panoramico molto bello e molto tecnico, per molti è un parco divertimento e per tanti è una semplice meta. Il fine settimana normalmente si trovano in giro ovunque branchi di corsaioli ma qui sullo Stelvio il cocktail è molto più elaborato: auto, moto, biciclette, qualche autobus», la precisazione dell'utente.

Quindi, un commento di un altro utente autocritico verso la categoria dei biker: «Ci sono strade che nei weekend vengono letteralmente scambiate per piste aperte e gratuite e lo Stelvio è una di queste ma se ne potrebbero citare a decine in tutta Italia come la Cisa, il Raticosa o la Futa. Dovremmo avere la coerenza e l'obiettività di ammetterlo e di dirci che servirebbe davvero un cambio di atteggiamento. Poi - continua l'utente - il discorso è trasversale perché ci sono anche auto che creano enormi situazioni di pericolo, anche se siamo noi sulle due ruote a rappresentare la parte debole. Non mi interessa avere ragione dopo che ho fatto un incidente e mi ritrovo con un femore rotto, una spalla lussata e una clavicola fratturata», la conclusione amara del motociclista sulla quale varrebbe la pena sollevare una riflessione.













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