la riqualificazione 

Fratelli d’Italia: «Comune miope su Borgo Vittoria»

MERANO. «Questa maggioranza e soprattutto l’assessore Rohrer, prima di procedere a questa inutile e brutta commedia rappresentata dalla discussione con la cittadinanza dovevano informarsi che quella...



MERANO. «Questa maggioranza e soprattutto l’assessore Rohrer, prima di procedere a questa inutile e brutta commedia rappresentata dalla discussione con la cittadinanza dovevano informarsi che quella stessa cittadinanza che ora è chiamata ad esprimesi l’aveva già fatto ben quattro anni fa con una imponente raccolta firme (si parla di 800 che per Sinigo rappresentano un vero plebiscito) correttamente protocollate e facilmente reperibile per chi di dovere». Sulla questione della riqualificazione di piazza Vittorio Veneto interviene Alfonso Ponticelli di Fratelli d’Italia: «La questione e la preoccupazione dei residenti di Sinigo ha dunque inizio nel 2014 e non ora. Il precedente comitato di quartiere paradossalmente a maggioranza e senza minimamente interessarsi di cosa potessero pensare i cittadini interessati, promosse la riqualificazione della piazza e la relativa pedonalizzazione; cosa che fece immediatamente scattare la petizione popolare».

Fratelli d’Italia appoggia la protesta dei residenti che, attendendo la riqualificazione, hanno avanzato vari dubbi sulle questioni della viabilità, dei parcheggi e della demolizione delle casette. «Questa riqualificazione - afferma Ponticelli - a nostro avviso rappresenta una scelta miope e peggiorativa per Sinigo. Questo per vari motivi: il primo è che in piazza sono presenti delle attività commerciali e che venendo meno la possibilità di parcheggio saranno queste che per prime ne risentiranno sul piano economico con una eventuale ricaduta sull’occupazione. L’altra circostanza non meno importante è rappresentata dalla presenza di strutture di prima e primissima infanzia: come faranno i genitori che giornalmente accompagnano i propri figli nel parcheggiare la propria auto? Come faranno inoltre i cittadini che di domenica mattina, durante le festività e celebrazioni cristiane intendono recarsi in chiesa? Non ultimo: i residenti che ne hanno bisogno dove parcheggeranno la propria auto?»

Infine, la questione dei ricoveri e casette costruite sul retro dei palazzi, molte delle quali condannate all’abbattimento: «Fungono da cantine e deposito di attrezzi e di bici - conclude Ponticelli - e sono presenti dagli anni 60-70. I relativi proprietari hanno proceduto alla loro costruzione investendo importanti somme di denaro. Prevedere la loro demolizione significherebbe obbligare i cittadini a mettere mano al portafogli e a farsi carico di un ingente spesa mettendo molte famiglie in difficoltà».













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