Frati Cappuccini in città, quattro secoli di presenza 

Centinaia di persone hanno visitato gli spazi di regola non accessibili al pubblico Il sindaco: con la sua rete sociale l’Ordine ha reso più umana la nostra comunità


di Ezio Danieli


MERANO. Lo scorso fine settimana la città è stata al centro dell’attenzione per i 400 anni di presenza dell’Ordine dei Cappuccini a Merano. Fra i vari intervenuti ai festeggiamenti molti Cappuccini arrivati da tutta la provincia e dall’Austria, il vescovo diocesano Ivo Muser, il sindaco Paul Rösch, l’ex presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e moltissime altre persone. Il 29 ottobre 1617 furono consacrati la chiesa e il convento dei Cappuccini. Un evento che ha indotto i frati ad aprire le porte del convento.

Visite guidate per giovani e anziani, una messa bilingue, la pubblicazione e presentazione di un libro sono solo alcuni punti del programma. Il vescovo Ivo Muser ha conferito ai Cappuccini la medaglia d’onore della diocesi. Sabato scorso c’è stata la santa messa con il ministro provinciale Frate Erich Geir e il vicario generale diocesano Eugen Runggaldier. In serata c’è stato un concerto, la prima di un’opera di un artista meranese Richard Sigmund. «Da bambino conoscevo solo un tipo di frate, il Cappuccino». Queste sono state le parole del nostro vescovo Ivo Muser per il giubileo dei Cappuccini.

«Nessun altro ordine ha avuto una così grande influenza sull’Alto Adige. Questa affermazione potrebbe essere di tantissime persone di Merano e dintorni: per l’avvenuto cambiamento della società, le raccolte tradizionali non sono più possibili, ciò nonostante, i Cappuccini si ritrovano a svolgere tutt’ora diverse altre attività per le quali sono conosciuti», ancora il presule.

Cosi l’Ordine mette a disposizione padri spirituali sia per l’ospedale pubblico, che per la clinica privata Martinsbrunn. Anche l’impegno sociale dimostrato con il lavoro dell’opera serafica "Liebeswerk" è conosciuto da tutti. «La rete sociale che ha attuato l’ordine nella nostra città l’ha trasformata in un posto migliore e più umano», evidenzia il sindaco Paul Rösch. Negli ultimi anni è stato rafforzato un ulteriore campo d’azione tradizionale: il desiderio di offrire una pastorale confessionale. Non a caso l’unico "Missionario della misericordia" proviene dalle file dei frati Cappuccini, come è accaduto a partire dal 2016 con la disponibilità di Frate Markus Kerschbaumer di Egna che in giugno è stato eletto nel direttivo provinciale. Meno conosciuto è il fatto che i Cappuccini meranesi rivestono dal 19esimo secolo un ruolo centrale per quanto riguarda il sostegno pastorale per la parte di popolazione di madre lingua italiana. Il libro "400 anni dei Cappuccini a Merano", dà una panoramica della vita dei Cappuccini e si può trovare anche nelle librerie. I Cappuccini hanno trascorso l’inizio delle festività fra di loro: nel cerchio del cosìddetto "giorno fraterno", per il quale sono arrivati Cappuccini da tutta la Provincia d’ Austria e dall’Alto Adige. «Vogliamo cogliere l’occasione per mostrare alla gente come viviamo" ha sottolineato il guardiano del convento, Frate Piotr Panczak. «Bello che cosi tante persone hanno dato seguito al nostro invito», ancora Frate Piotr. Poi sabato il convento ha aperto le sue porte. Moltissime persone hanno accolto l’invito dei Frati, e visitato le zone del convento di regola non accessibili al pubblico, come la cappella, la biblioteca e diverse celle. A spiegare origini, storia e i tanti perché dell’Ordine religioso erano state organizzate delle tappe appositamente per bambini e ragazzi.

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