Gli studenti ai politici: «Basta coi muri invisibili» 

Al Gandhi i ragazzi della consulta giovani sfidano i candidati sui temi più caldi Auditorium pieno per il dibattito su scuola plurilingue e gabbie etniche


di Sara Martinello


MERANO. Una campagna elettorale non esattamente costellata di incontri in lingua italiana coi più giovani, quella che si sta chiudendo e che domenica sancirà i destini della provincia per i prossimi cinque anni. Per sopperire alla mancanza di un confronto reale, i membri della consulta giovani del Comune di Merano hanno organizzato un dibattito tra studenti e candidati. Ieri l’auditorium dell’istituto Gandhi ha ospitato un incontro tra le classi quinte del Gandhi e della scuola alberghiera Ritz e undici rappresentanti di altrettante liste, con la moderazione della vicepresidente Nabila Joarder e di Darien Di Blasio e la regia di Marzia Bertolini, Sabrina A.R. Paulisch, Manfredi Minniti e Miruna Andrei.

Una domanda, due minuti a testa per rispondere. Si comincia con uno dei temi più interessanti per la scuola altoatesina, il plurilinguismo. I moderatori portano l’esempio delle valli ladine, dove le lezioni vengono svolte in tre lingue. Qui il pubblico premia con un applauso Andrea Casolari (Pd con le Civiche) alla frase «Dove i genitori lo richiedano, creiamo la sezione bilingue». Ma – a sorpresa – gli studenti applaudono anche Alessandro Urzì (Aanc-FdI), che parla della sensazione degli italiani di essere sempre secondi. «Una sensazione tutta bolzanina, non meranese», chiosa Martin Telser (Svp). E poi la stoccata dei Freiheitlichen. Per Florian von Ach, infatti, le scuole andrebbero mantenute rigidamente separate, per permettere di conoscere ciascuna cultura nella sua interezza.

Tra poche battute e una competitività ormai esasperata dall’imminente chiusura della campagna, i ragazzi hanno modo di vedere come i politici parlino tra di loro e come si rivolgano a un pubblico. Non ce n’è uno che non sia felice di questo incontro: «Il nostro voto dipenderà in parte anche dal dibattito – confermano Elia Spagnolo, Manuel Marteddu ed Emanuele Crespiatico della quinta del liceo delle scienze applicate –, anche se già ci informiamo attraverso il telegiornale e la famiglia. Temi importanti? L’immigrazione, l’Europa e le relazioni tra questa e l’Alto Adige. Poi sì, qualcosa per intrattenere noi giovani. A Merano c’è poco». Christian Ceresato dell’istituto tecnico economico e Mattia Mazzotta e Andrea Zecchini del liceo linguistico, invece, si informano principalmente tramite pagine Facebook e giornali. «Poi ne parleremo in classe durante l’ora di diritto», aggiunge Ceresato. Matteo Deflorian, del liceo delle scienze umane, si informa attraverso i giornali Alto Adige e Il fatto quotidiano e i telegiornali. Ed esprime un sentimento comune a gran parte della platea: «Dovrei preferire un candidato a un altro solo perché è di lingua italiana? Non importa che uno sia italiano o tedesco, il voto deve orientarsi in base ai programmi, alle idee e alla capacità di lavorare bene».















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