Grandine e danni nel Burgraviato 

Il violento temporale. A Merano raffiche di vento a 122 chilometri orari e fino a 40 centimetri di precipitazioni, con diversi allagamenti La bufera ha divelto un impianto fotovoltaico al «Lanarena». Cadendo, un albero ha provocato il ferimento di un passante a Lana. Frane in Venosta


Sara Martinello


Merano. Alle 16.30, ieri, il cielo sopra merano si è fatto plumbeo. dieci minuti dopo, il finimondo. un nubifragio si è abbattuto sull’intera città e sul circondario, una bomba d’acqua cui si sono accompagnate raffiche di vento alla velocità record di 122 chilometri orari e la grandine. fittissima, violenta, si è accumulata su strade e marciapiedi e ha fatto cadere foglie, col conseguente intasamento dei tombini e col lavoro incessante di polizia locale e vigili del fuoco. numerosi gli interventi per via dell’allagamento di cantine, in un caso pure di un appartamento, ma soprattutto sono stati ingenti i danni nel burgraviato, col ferimento di una persona.

Lana e val Venosta.

A Lana un passante è rimasto ferito lievemente da un albero un albero che è caduto su una strada. Al Lanarena invece un impianto fotovoltaico è stato travolto e divelto dalla bufera, con danni alle auto parcheggiate di fronte al complesso sportivo. Si contano frane in più zone della Venosta e del Burgraviato: ce n’è stata una tra Ciardes e Stava, e poi a Maso Corto, in val Senales, e una tra la val di Nova e Avelengo.

Allagamenti a Merano.

A Merano sono stati allagati garage, cantine e un appartamento: venti gli interventi riferiti dalla polizia locale, intervenuta in ausilio dei vigili del fuoco anche a seguito della caduta di due alberi. In via Santa Caterina una pianta si è spezzata finendo addosso a un’abitazione privata, fortunatamente senza che si siano registrati feriti. Si è spezzato albero di dimensioni importanti all’incrocio tra via Winkel e via Mayr Nusser. Anche qui gli agenti hanno dato il loro aiuto nel ripristino della viabilità. La polizia locale ha riferito di una lastra metallica che ha dovuto rimuovere dai binari ferroviari in via Bersaglio, operazione conclusa nel giro di poco tempo e senza la necessità di interrompere le corse dei treni, che hanno continuato a viaggiare regolarmente.

Strade come torrenti.

Le strade si sono presto trasformate in torrenti: da via Andreas Hofer a via Mainardo, da corso Libertà ai portici, nello sbigottimento di chi si trovava all’aperto nel pieno della tempesta.

A Maia Bassa sono caduti 40 centimetri di pioggia – 36,4 il dato medio registrato dalla stazione meteorologica cittadina. Il vento ha toccato i 122 chilometri orari, «valore mai registrato da quando si è iniziato a misurarne la velocità, cioè dal 2001», ha dichiarato il meteorologo della Provincia Dieter Peterlin.

Corse annullate all’ippodromo.

Il maltempo non ha risparmiato il tennis di via Piave, ma nemmeno l’ippodromo, che si è svuotato in fretta e furia, mentre in via Palade già si creavano lunghe code di veicoli. Si è svolta una sola corsa, ieri, l’unica che non sia stata annullata.













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