gli inquilini 

«Ho aspettato dieci anni per avere un alloggio sociale»

Ouadid Salah si è presentato ieri alla consegna delle chiavi dell’alloggio Ipes emozionato e ancora incredulo. «Siamo in lista d’attesa dal 2006, dopo 11 anni abbiamo ricevuto l’attesa chiamata...


di Miriam Hamrouni


Ouadid Salah si è presentato ieri alla consegna delle chiavi dell’alloggio Ipes emozionato e ancora incredulo. «Siamo in lista d’attesa dal 2006, dopo 11 anni abbiamo ricevuto l’attesa chiamata - racconta l’operaio originario del nord Africa, arrivato con la moglie - Siamo contenti. Fino a oggi vivevamo in un piccolo appartamento in via Mainardo, pagavamo un affitto alto, era dura arrivare a fine mese. In famiglia siamo noi due più tre bambini di 12,7 e 4 anni e con il mio solo stipendio da operaio di fabbrica era difficile». Le cose ora cambieranno per questa famiglia che ieri ha ricevuto un quadrilocale al secondo piano dell’edificio in via Roma a Maia Alta.

Era emozionato anche il serbo Ervis Begljer. Da vent’anni residente a Merano, da tanti rinnovava la domanda per la casa sociale: «Stavamo in 63 metri quadri, pochi per la mia famiglia composta da cinque membri. Purtroppo non potevo permettermi altro ed è per questo motivo che, fin dai primi anni in città, mi sono rivolto all’Ipes».

La gioia per gli appartamenti si unisce all’apprezzamento per la zona in cui si trovano. «È un bel quartiere e sotto casa c’è la fermata dell’autobus; questo è davvero comodo per i nostri bambini che riusciranno a raggiungere le scuole e il centro della città senza difficoltà», afferma Begljer.

A salutare il momento importante dell’ingresso a casa c’era ieri anche Verena Tappeiner, 26 anni, mamma di una bimba di 8. «Per un disguido - dice - non ho potuto ricevere prima l’alloggio e ho dovuto arrangiarmi trovando un appartamentino a Rablà, destreggiandomi fra lavoro a Merano, scuola di mia figlia e casa». La giovane mamma era in lista anni fa, ma, per un problema burocratico riguardante la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico, aveva perso l’idoneità.

Da Sinigo si sposterà in via Roma anche Clara Perrone, che con le nuove chiavi dell’appartamento in mano parla di come la sua vita e quella dei suoi quattro figli migliorerà: «Non potevo sperare in un regalo di Natale più bello».













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