il ricordo 

I funghi, le montagne, i cavalli «Sfide epiche per il popolo di Maia»

Se n’è andato in silenzio, da gentiluomo qual era, Pietro Santoni. Un nome, una storia. È stato uno tra i più grandi fantini che le corse in ostacoli ricordano. Amava visceralmente la “nostra” terra,...



Se n’è andato in silenzio, da gentiluomo qual era, Pietro Santoni. Un nome, una storia. È stato uno tra i più grandi fantini che le corse in ostacoli ricordano. Amava visceralmente la “nostra” terra, nella quale ha trascorso gli anni più belli della gioventù. Sopratutto amava le montagne, sulle quali trascorreva mattine e pomeriggi indimenticabili a caccia dei suoi adorati funghi. Il ricordo più bello di Pietro è la vigilia del Merano vincente con Ryan’s Daughter. Andammo proprio a funghi e lui mi confidò che il “Merano” l’avrebbe vinto lui. Io gli risposi che in caso di vittoria sarei stato pronto a farmi il giro intero dell’ippodromo di corsa. Ebbene, il lunedì seguente dovetti pagare la mia scommessa. Perché la femmina Ryan’s Daughter vinse quell’indimenticabile Gran Premio Merano. Pietro aveva un’altra grande passione, la cucina. Tutti i meranesi ricordano con affetto e nostalgia le prelibatezze che Pietro regalava. Belle le cene a raccontarci le sue imprese in sella prima e in cucina poi. Era amato da tutti sia nell’ambiente ippico, sia fuori. Era caratterialmente un po’ duro e severo in corsa, ma sempre nel rispetto altrui. Ma fuori dalla pista era un gentiluomo. Chiunque dei suoi colleghi poteva rivolgersi a lui per un consiglio prezioso, Pietro c’era sempre, con il suo accento romano. Epiche le sfide con Gian Antonio Colleo che hanno infuocato il parterre e che tante emozioni hanno saputo regalare al popolo di Maia. C.M.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità