Merano

I giudici: una casa per la coppia con la bambina malata

La piccola Emily soffre di una rara patologia che ne riduce l’aspettativa di vita. I genitori avevano ottenuto l’alloggio dall’Ipes, stoppato dalla mancanza della dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico. La situazione si è sbloccata 


Jimmy Milanese


MERANO. Lieto fine per la vicenda della famiglia di Grace Spinazzi e Matteo Caroncini, genitori di tre bimbi tra i quali Emily, una bambina affetta da mucopolisaccaridosi. In sostanza, a seguito di una loro disattenzione i due coniugi di origini veneziane e residenti a Merano dal 2016 rischiavano di perdere la possibilità di accedere a una casa Ipes già assegnatagli anche in virtù della situazione di estrema necessità nella quale versano. Con lo sfratto esecutivo pendente a partire dal 1° agosto di quest'anno, la famiglia Spinazzi-Caroncini era andata alla ricerca di un appartamento funzionale alle necessità della loro piccola Emily che proprio per il tipo di malattia dalla quale è affetta – spiegava mamma Grace – ha una limitata speranza di vita.

Purtroppo a Merano in molti proprietari di appartamenti avevano girato la testa dall'altra parte, alla vista di una famiglia con tre figli, una bambina con quelle problematiche e un cane, nonostante entrambi i genitori potessero esibire un lavoro stabile.

Lo sforzo della famiglia, alla costante ricerca di cure sperimentali per la figlia e alle prese con una serie di spese che avevano finito per superare il reddito familiare complessivo, si era infine rivolto a Ipes per ottenere un alloggio sociale. Richiesta accettata e assegnazione dell'alloggio a partire proprio da maggio 2021, contro presentazione – tra gli altri - di un documento che accertasse l'appartenenza della famiglia al gruppo linguistico italiano, come in effetti precedentemente indicato nella domanda presentata l'anno scorso a Ipes. Peccato che quel documento la famiglia Spinazzi-Caroncini non lo poteva esibire, quindi, la corsa al Tribunale di Bolzano per ottenerlo e qui l'amara sorpresa.

Infatti, proprio dagli uffici del Tribunale i coniugi apprendevano che al loro arrivo in provincia gli era stata regolarmente recapitata la lettera con la quale a tutti i nuovi residenti viene chiesto di dichiarare l'appartenenza a uno dei tre gruppi linguistici, ma evidentemente quella lettera non era mai stata rispedita al Tribunale stesso.

A questa mancanza, ovviamente, il Tribunale aveva subito risposto con un documento nel quale si sottolineava che la dichiarazione presentata in modo tardivo (nello specifico il 29 aprile 2021) avrebbe prodotto gli effetti desiderati – ovvero incasellare la famiglia nel gruppo linguistico italiano - con effetto non immediato, bensì dopo 18 mesi dalla presentazione della stessa. Troppo tardi per l’Ipes che senza quel documento non avrebbe mai potuto consegnare alla famiglia Spinazzi-Caroncini le chiavi dell'alloggio, costringendoli a rifare una domanda per il prossimo anno con uno sfratto esecutivo dall'appartamento nel quale alloggiavano.

A quel punto, sentiti i vertici dell'Istituto per l'Edilizia sociale dell'Alto Adige che nel frattempo, proprio in considerazione dello stato di salute della piccola Emily aveva promesso ai due coniugi massima disponibilità nel tentativo di risolvere questa situazione, la questione è passata nelle mani dell'avvocato Mauro De Pascalis, il quale non ha potuto fare altro se non chiedere al Tribunale un provvedimento d'urgenza a favore della famiglia Spinazzi-Caroncini. Provvedimento che la dottoressa Elsa Vesco, Presidente del Tribunale di Bolzano, ha emesso alla velocità della luce e in punta di legge, considerando il fatto che l'atto della notifica della lettera alla famiglia trasferitasi da Venezia a Merano e nella quale si richiedeva di dichiarare la loro appartenenza a uno dei tre gruppi linguistici, non sia stato chiaramente posto nelle mani di uno dei due coniugi.

Per questo motivo, il Tribunale ha potuto decretare l'immediata efficacia della dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico italiano della famiglia Spinazzi-Caroncini che i coniugi hanno già consegnato a Ipes, sanando una situazione dal sapore squisitamente burocratico la quale, alla fine, sarebbe però ricaduta interamente sulle spalle della piccola e incolpevole Emily e della sua famiglia.













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