Mobilità

Il bike sharing cresce: a Merano superati i mille utenti 

Sotto i 60 minuti oltre la metà dei complessivi 3.500 spostamenti effettuati finora. Grazie all’app, gli utenti noleggiano e restituiscono i mezzi in tempi rapidi usando il codice QR



MERANO. Dopo l’ampliamento della rete delle postazioni di bike sharing avvenuto in primavera, il servizio che punta a diffondere l’uso delle biciclette “in condivisione” ha fatto registrare via via un sempre maggiore gradimento: all’inizio di luglio è stata superata la quota di 1.000 utenti, che nel frattempo sono saliti a 1.090.

A seconda delle condizioni meteorologiche, i noleggi delle sessanta city bike risultano essere fra i 100 e i 200 alla settimana. Oltre la metà dei complessivi 3.500 spostamenti effettuati finora, continua il bilancio tracciato dal Comune di Merano in una nota pubblicata sul sito internet, ha avuto una durata inferiore ai 60 minuti, un terzo di questi è risultato inferiore anche ai 20 minuti.

Nella maggior parte dei casi gli utenti utilizzano le bici per spostarsi da una postazione all’altra, dove riconsegnano i mezzi e li prelevano più tardi per tornare al punto di partenza. In questo modo, viene garantita un’efficiente rotazione delle city bike a disposizione.

Rispetto alle automobili, chiaramente i mezzi a pedali necessitano, per il parcheggio, di superfici ben più ridotte. “La soluzione del bike sharing - fanno osservare ancora dal Comune - è in questo senso ancora più virtuosa rispetto all’utilizzo delle biciclette private, che spesso sostano in centro per tutta la giornata”.

Una volta registratosi, l’utente - grazie alla app dedicata al bike sharing - può prendere a noleggio o restituire un mezzo in tempi rapidi utilizzando il codice QR incollato sulle bici.

L’utilizzo delle bici verdi con telaio a entrata bassa è gratuito fino a cinque ore e, per quanti si muovono in bus o in treno, rappresenta un’alternativa per coprire l’ultimo chilometro.

E della disponibilità delle city bike possono approfittare anche gli automobilisti che parcheggiano i loro veicoli nelle aree di attestamento presenti alla stazione di Maia Bassa e in via IV Novembre, a nord della stazione centrale.

Inoltre, lo segnala sempre il Comune, un meccanico è pronto a intervenire per riparare, il giorno stesso, i piccoli guasti che vengono segnalati o per prelevare dalle postazioni le bici che necessitano di interventi più impegnativi.

Il servizio di bike sharing è stato attivato alla fine del 2019 grazie ai fondi stanziati dall’Unione europea nell’ambito del progetto Interreg Mentor. “L’amministrazione di Merano - si legge nel sito del Comune - è costantemente impegnata nell’ampliamento e nel miglioramento delle rete ciclabile cittadina ma effettua rilevanti investimenti anche per garantire maggiore sicurezza ai proprietari delle biciclette. Dopo aver installato in vari punti della città le nuove rastrelliere da appoggio, il Comune si prepara a posizionare i primi 24 bike box. Si tratta di parcheggi chiusi intelligenti per biciclette di maggior valore che possono essere prenotati e utilizzati tramite un’app o l’AltoAdigePass”. Le strutture, acquistate con i fondi del progetto Mentor sono state sviluppate e realizzate da una startup meranese e da un fabbro di Prato allo Stelvio. I bike box verranno sistemati nella zona della stazione di Maia Bassa e all’altezza delle Terme per soddisfare rispettivamente le esigenze di pendolari e turisti.

Per l’impegno profuso nella promozione della mobilità ciclistica, Merano è stata premiata dalla Fiab, la Federazione italiana Amici della bicicletta. Nell’ambito della quarta edizione dell’iniziativa Fiab-ComuniCiclabili, nel febbraio scorso, nel corso di una cerimonia online sono state consegnate virtualmente le prime 51 bandiere gialle 2021 della ciclabilità italiana. Sulla sua bandiera gialla, conquistata l’anno precedente, Merano ha mantenuto quattro dei cinque possibili “bike-smile”, confermandosi così in prima fila fra le città italiane a misura di ciclisti.

L’iniziativa della Federazione italiana Amici della bicicletta ha finora coinvolto oltre 140 Comuni italiani (che con quasi 9,5 milioni di abitanti rappresentano il 15,64% della popolazione) ottenendo per il 2021 il patrocinio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell’ambiente.













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