Il Comune alza le barricate «Non ci serve il 5G» 

Tecnologie e salute. Il consiglio vota un documento per sospendere eventuali installazioni  di antenne di telefonia di quinta generazione: «La città ha già una rete efficiente e veloce»


Simone Facchini


Merano. Ombre sugli effetti per la salute e una rete che si sta comunque attrezzando per viaggiare sempre più veloce: Merano ha tutto questo bisogno del 5G? Per il consiglio comunale, no. L’aula ha votato un documento voto proposto dagli assessori Diego Zanella (innovazione e infrastrutture) e Madeleine Rohrer (urbanistica e ambiente), sottoscritto da tutti i partner di giunta, che riguarda i sistemi terrestri di comunicazione elettronica di quinta generazione. Con il voto il consiglio incarica il sindaco di emanare un'ordinanza orientata a disporre la sospensione dell'installazione e dell'attivazione di impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G sul territorio comunale di Merano, che al momento ne è privo alla pari della quasi totalità del territorio altoatesino. Di mezzo ci si è messo tuttavia il decreto del governo (datato 16 luglio) su semplificazione e innovazione digitale, che ha dato un colpo di spugna a tutte le analoghe ordinanze firmate da una serie di Comuni sullo stesso tema. Convertito in legge il decreto, la disposizione di Rösch varrebbe nulla. Ma il messaggio resta.

Europa.

«Al momento mancano studi approfonditi sul rischio sanitario e per l’ecosistema derivanti dalla diffusione di antenne di tecnologia 5G» osserva Zanella. Nel documento approvato si fa cenno a una pubblicazione dello Scheer, il comitato scientifico indipendente nell’alveo della Comunità europea, che inserisce il 5G fra i nuovi 14 temi «che nel futuro potranno rappresentare dei pericoli per la salute umana e l’ambiente». L’incertezza sugli effetti può far scattare il principio di precauzione, secondo la Commissione europea. Ad esso si sono aggrappate varie Municipalità, prima che intervenisse il decreto semplificazione. Contro i Comuni, i ricorsi dei colossi delle telecomunicazioni.

Tutele.

Ad oggi, il Comune può solo opporre una blanda difesa sul piano della tutela urbanistica alle richieste di installazione di nuove antenne. Per intendersi: su una serie di edifici di pregio architettonico (il Kurhaus per esempio) o considerati particolarmente sensibili (scuole, ospedale…), l’amministrazione può negare il permesso.

«A prescindere dalle normative statali – spiega Zanella – il nostro è un segnale. Ci sono gli interrogativi sugli effetti del 5G su persone e ambiente, ma anche un altro aspetto da considerare: Merano dà già garanzie importanti sul piano della velocità e dell’efficienza della rete, e altri interventi già preventivati la miglioreranno ancora. Anche senza 5G». Il Comune assicura già per l’85% della popolazione l’accesso alla banda larga «e ha in previsione, grazie a un piano di sviluppo con gli operatori nazionali, la copertura integrale del territorio in circa un anno e mezzo». A mano a mano, i diversi quartieri verranno serviti dall’ultima generazione di fibra ottica. «Allo stesso tempo la rete Lorawan sta cementando lo sviluppo della smart city, la “città intelligente”. Ed è già stata progettato un sistema di wi-fi veloce che, con un investimento di 6-700 mila euro, coprirà il territorio cittadino».













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