Il film fa litigare destra italiana e tedesca

Merano. Negli ultimi giorni si è dibattuto, in città, dell’opportunità per un’amministrazione pubblica di promuovere “Red Land” (film controverso, aspramente criticato da storici del calibro di Eric...



Merano. Negli ultimi giorni si è dibattuto, in città, dell’opportunità per un’amministrazione pubblica di promuovere “Red Land” (film controverso, aspramente criticato da storici del calibro di Eric Gobetti) in occasione del Giorno del ricordo acquistando i diritti di visione sulla piattaforma Vimeo e “regalandolo” per alcuni giorni alla popolazione meranese. «Il Comune ha comprato un film che banalizza il fascismo italiano, in cui alla fine le vittime sono i fascisti, mentre i nazisti sono “liberatori” che combattono contro i partigiani titini», scrive un attivista meranese in un post ripreso dall’Anpi altoatesina.

Dal piano della storiografia e della sceneggiatura però si è passati presto alla dialettica ideologica fra la destra tedesca e quella italiana. Perché all’intervento di Christoph Mitterhofer (Süd-Tiroler Freiheit) è seguito quello di replica del consigliere provinciale e regionale Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia). «O qualcuno ha ingenuamente scelto un film senza sapere di che cosa si trattasse o l’amministrazione cittadina ha iniziato a sostenere la propaganda neofascista. Azioni del genere lasciano senza parole», scrive il primo, annunciando un’azione di indagine sull’origine della decisione. Urzì evidenzia di aver presentato nel consiglio regionale e in quello provinciale «una richiesta di esprimere con una chiara presa di posizione la più ferma censura, senza ambiguità, riguardo le espressioni usate dalla Stf». La sua nota esordisce così: «Un’ossessione anti-italiana che questa volta ha spinto i secessionisti della Süd-Tiroler Freiheit alla più estrema delle violenze, quella del negazionismo verso le foibe e la tragedia di Norma Cossetto».

Una nota a margine: il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia si chiede se ci sia una qualche correlazione con la “sparizione” della pagina che rimanda al film dal sito istituzionale del Comune di Merano con l’affondo di Stf. Al di là delle questioni di opportunità, la comunicazione è stata inserita l’8 febbraio ed è andata offline automaticamente alla mezzanotte (le 24) del 12, esattamente un giorno dopo la scadenza dei diritti concordati tra il Comune e il distributore del film. Una decisione a monte indipendente dalla diatriba fra le destre.













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