Il “prof” che gioca con la fisica per spiegarla a tutti 

Insegnava negli istituti meranesi, ora è al secondo libro «La materia non è così difficile, lo è “digerire” le scoperte»



MERANO. A distanza di pochi mesi dall’uscita del suo primo libro, “Questioni di Fisica, Astronomia e Curiosità scientifiche”, Gabriele Di Lazzaro oggi può dirsi l’autore di una seconda opera, appena pubblicata con Streetlib. In “Da Galilei ad Einstein. Sviluppo ed evoluzione della fisica” l’ex professore di fisica al liceo classico, allo scientifico e all’Itc di Merano (sua città natale), ma pure alle Iti e alle Geometri di Bolzano, ripercorre l’evoluzione del pensiero scientifico dal 1600 alla rivoluzione di Albert Einstein. Fu con lo scienziato tedesco, infatti, che cambiò il modo in cui ci si pone di fronte ai fenomeni naturali, e fu ancora lui ad aprire gli occhi al mondo della scienza su un diverso concetto di due entità naturali, lo spazio e il tempo, talmente consolidate nella nostra mente che nessuno avrebbe mai osato mettere in discussione.

Le sue pubblicazioni nascono a seguito dalla curiosità nata su Facebook intorno a dibattiti su temi di carattere sceintifico. «Finché un lettore che seguiva i miei interventi mi ha suggerito di raccoglierli in un libro».

Professor Di Lazzaro, perché proprio Galilei ed Einstein come punti di partenza e di arrivo della sua trattazione? Che cos’è cambiato nel corso di tre secoli?

Dal 1600 fino al XX secolo, cioè dall’introduzione del metodo sperimentale fino alla nascita della fisica moderna, si è vista trionfare a lungo la visione del pensiero scientifico classico. Scoperta dopo scoperta, questa ha saputo costruire un solido edificio che per tre secoli è parso spiegare in modo soddisfacente tutti i fenomeni di cui si era venuti a conoscenza. Ma qualcosa già nel Settecento cominciava a scricchiolare, per esempio sulla natura della luce. E poi vennero i dubbi sulla struttura della materia, fino alla grande questione posta dalle equazioni di Maxwell: per l’elettromagnetismo non vale il principio di relatività galileiano? La risposta venne poco dopo da Einstein con la sua teoria della relatività ristretta. Quasi in contemporanea altre questioni venivano sollevate e pian piano veniva ad imporsi la meccanica quantistica. In ultimo, Einstein si concentrava sulla forza di gravità e proponeva una nuova concezione della gravitazione universale e dell’universo stesso nella sua teoria della relatività generale.

Nel suo nuovo libro troveremo tutti i dettagli di quest’evoluzione?

Naturalmente, avendo a che fare con un ambito così vasto, non era possibile in questo libro sviluppare approfonditamente tutte le branche della fisica. Si sono quindi dovute fare delle scelte, andando a cogliere soprattutto quelle questioni che hanno determinato un cambiamento nell’interpretazione dei fenomeni o che hanno modificato i concetti fondamentali su cui si poggiavano le leggi fisiche classiche. Nei limiti del possibile si è pure cercato di dimostrare il dimostrabile, facendo ricorso anche ad un minimo di strumenti matematici. Diciamo che nella trattazione ce n’è per tutti i gusti. Chi si vuole limitare alla comprensione dei soli concetti fondamentali può farlo, e chi non si accontenta e desidera spingersi più in profondità trova generalmente gli approfondimenti matematici necessari.

Insomma, con quest’opera Lei fa divulgazione scientifica: ma non sarà troppo difficile per chi non abbia quantomeno una laurea nella materia?

Spesso la meccanica quantistica e la relatività di Einstein sono viste come parti inavvicinabili della fisica e riservate solo agli addetti ai lavori. Ma questo non è del tutto vero. Anzi, capire per quale ragione si sono imposte e dove stanno le differenze con la fisica classica è alla portata di tutti e con una matematica elementare. Il difficile semmai è digerire le conseguenze che esse comportano, perché queste non sono facilmente rilevabili dall’esperienza della nostra vita quotidiana. In certe applicazioni, oggi giorno dobbiamo cominciare a tenerne conto. Certo, per un esame più approfondito si richiede un certo bagaglio matematico, ma penso che possa dare grande soddisfazione a una persona “comune” capire almeno le questioni che stanno alla base di questa nuova fisica, cioè la relatività e la quantistica.













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