Irpef, via l’addizionale per 16 mila dipendenti 

Sarà tolta ai redditi fino a 55 mila euro. Risparmieranno anche 8.800 pensionati  L’Imi cambia solamente per gli immobili sfitti: l’aliquota sale all’1,36%


di Simone Facchini


MERANO. Dal prossimo anno tutti coloro che non raggiungono un reddito di 55 mila euro lordi saranno esentati dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef. Salirà invece l’aliquota Imi sulla case sfitte: dall’1,26 all’1,36%. Il secondo provvedimento non va visto come compensazione del primo, perché le due misure sono ispirate a ragioni differenti: lo hanno puntualizzato ieri il sindaco Paul Rösch e l’assessore alle finanze Nerio Zaccaria presentando le novità in materia di politiche tributarie. Con l’esenzione dell’imposta sulle persone fisiche il Comune rinuncerà a 500 mila euro, mentre dall’aumento della tassa comunale degli immobili si prevedono maggiori introiti per 190 mila euro. In previsione, per attutire l’impatto, verranno cercate risorse attraverso manovre di economia in tutti gli uffici e ripartizioni di via Portici.

Addizionale Irpef. «Era un obiettivo che inseguivo da tempo. Ma ho sempre cercato di amministrare il bilancio del Comune con equilibrio e parsimonia. Ora si sono verificate le condizioni per attuare l’esenzione». Zaccaria si toglie qualche sassolino dalle scarpe illustrando il provvedimento sull’addizionale Irpef. Negli anni scorsi il mantenimento dell’imposta era stato motivo d’accusa da parte di alcune minoranze in consiglio comunale, soprattutto da parte della Civica.

L’Irpef garantiva 600 mila euro alle casse municipali. Con questa misura, dal prossimo anno ciascun contribuente meranese potrà risparmiare fino a 55 euro. Soprattutto nelle famiglie con più redditi, l’incidenza non sarà solo simbolica. «È un segnale di giustizia sociale – continua Zaccaria – e riguarda numeri notevoli. Per applicarlo abbiamo atteso una situazione finanziaria che lo potesse permettere. Non pagheranno più l’addizionale Irpef 16.500 lavoratori dipendenti, il 95% del totale, e 8.800 pensionati, il 96% della categoria». L’addizionale era stata introdotta nel 2006 dalla prima giunta Januth a trazione Svp-Margherita-Ds, ricorda l’assessore. E aggiunge: «A Merano l’aliquota è dello 0,1%, e ora una larga parte dei cittadini non la pagherà più. Giusto per dare una misura: a Roma è dello 0,9, a Genova e Bologna 0,8%».

Imi. Ritocco in senso inverso per l’Imi, solo per determinate categorie. La giunta ha scelto di aumentare dello 0,1% l’aliquota per gli appartamenti sfitti che viene così fissata all’1,36%. Non si tratterebbe tanto di aumentare le entrate, ha precisato il sindaco, quanto di dare un input alla collocazione di case sfitte, che a Merano continuano a essere tante. Secondo le stime più recenti, dice l’amministrazione, tra le 1.500 e le 2.000 abitazioni. Possono essere varie le ragioni per cui un proprietario decide di non affittare un alloggio, «ma allo stesso tempo ci sono tante famiglie in cerca di un’abitazione e le locazioni rimangono alte. È una questione di equità», ha osservato Rösch.

Lo stesso incremento dell’imposta municipale sugli immobili colpirà la categoria D/5, vale a dire istituti di credito. Contribuirà a raggiungere i 190 mila euro di maggiori ricavi previsti dall’operazione. L’aliquota regolare Imi rimarrà per il resto invariata allo 0,91%. Nessun cambiamento (0,40%) per le abitazioni principali in cui almeno una persona ha la residenza, e nemmeno per l'esenzione prima casa, invariata a 900 euro.

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