Kolping, ricorso al Tar contro l’ampliamento 

La giunta Rösch ha sempre difeso il provvedimento e non lo ritiene rinviabile I critici avevano invece sottolineato che “sottrae luce e aria agli edifi circostanti” 


di Giuseppe Rossi


MERANO. L’associazione Kolping, proprietaria dell’omonimo albergo, l’ex hotel Regina di via Cavour, punta a realizzare il raddoppio delle stanze da letto con la costruzione di una nuova struttura alta tre piani alle spalle dell’attuale edificio. Ma al piano di recupero redatto dall’architetto Marco De Fonzo, affidato nel 2014 e approvato definitivamente a inizio anno, si oppongono due confinanti, che hanno deciso di far valere le loro ragioni davanti ai giudici del Tar. Non sono gli unici a sostenere che il via libera del Comune all’ampliamento dell’hotel Kolping non giova alla zona di Maia Alta compresa tra le vie Cavour, Salita alla Chiesa e piazza Fontana.

Né la presentazione pubblica del progetto una sera nella sala del Kolping, né le controdeduzioni della giunta alle osservazioni dei cinque ricorrenti contro il piano di attuazione, bocciate da sindaco e assessori hanno scoraggiato i contrari al piano di attuazione e alle sue norme. Va ricordato che mentre l’albergo potrà aumentare i posti letto, gli edifici circostanti e confinanti non potranno ampliare la cubatura, ma solamente effettuare interventi di manutenzione, che senza piano, non si sarebbero potuti eseguire.

I ricorrenti al Tar non sono volti nuovi per la giunta. Erano infatti tra i cinque ad aver presentato delle osservazioni contro il piano. Secondo i ricorrenti, che molto probabilmente avranno ripreso le loro considerazioni nel ricorso davanti al Tar, il piano “porta – così si leggeva nella delibera di giunta - alla distruzione dei cortili interni con danni ai piccoli edifici” e “sottrae luce e aria agli edifi circostanti”.

La giunta Rösch ha sempre difeso il provvedimento sostenendo che non era possibile rinviarlo ancora e che in fondo la possibilità di aumentare la cubatura dell’albergo era riconosciuta a un’associazione che per gli anziani di Maia Alta fa molto.

La giunta di Merano ora ha dato incarico alla propria avvocatura di resistere in giudizio contro i ricorrenti al Tribunale amministrativo regionale. Visto che l’iter costruttivo è ancora agli inizi, il ricorso pare che per il momento non sia accompagnato da nessuna richiesta di sospensiva. Il ricorso mira ad annullare il piano di recupero così come è stato concepito.













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