L’archivio dei libri d’artista  dirottato a Maia Bassa  

Cambio di destinazione. La Biblioteca civica vuole valorizzare il fondo di testi per bambini Sfumato l’acquisto di un edificio in piazza Steinach, troverà casa all’ex municipio di via Matteotti


Simone Facchini


Merano. Inversione di rotta: l’archivio Òpla non si accaserà in piazzetta Steinach, ma troverà dimora all’ultimo piano dell’ex municipio di Maia Bassa. Il fondo speciale della Biblioteca civica, che contempla un’ampia collezione di libri d’artista per bambini (oltre 700, la giunta ha stanziato altri 40 mila euro per il programma), doveva traslocare nella città vecchia, all’interno dell’edificio da lungo tempo in disuso, una volta al pianterreno occupato dal bar Ferdy. Ma la compravendita fra Comune e proprietario è sfumata: non è stato trovato un accordo sul prezzo. L’amministrazione ha virato su un’altra soluzione, dirottando i libri dell’archivio e le attività ad esso correlate in via Matteotti.

Più di un milione.

Da anni la Biblioteca si adopera per valorizzare il patrimonio di libri per l’infanzia, realizzati da artisti e personalità della cultura, attraverso varie iniziative. Per il salto di qualità era stato deciso di riservare a Òpla un alloggio tutto suo, anche in considerazione della crescita della collezione, attualmente “sacrificata” al Centro per la cultura con un piccolo corner nella sede della Biblioteca di via delle Corse. «Con i proprietari dell’edificio di rione Steinach non è stato trovato l’accordo economico», conferma il vicesindaco Andrea Rossi. «Noi dovevamo attenerci alle stime, la controparte non ha ritenuto la somma sufficiente». Per il progetto di acquisto e riadattamento nel suo complesso a suo tempo si era parlato di 1,3 milioni di euro. «Abbiamo effettuato una serie di sopralluoghi all’ultimo piano dell’ex municipio di Maia Bassa - continua Rossi - e riteniamo gli spazi idonei a ospitare l’archivio. La cifra destinata al vecchio progetto in città vecchia sarà destinata alla ristrutturazione di questi locali».

Polo culturale.

La fumata nera nella trattativa precedente secondo il vicesindaco apre nuovi scenari: «In primo luogo - dice - la presenza di un fondo come Òpla valorizza l’intero ensemble dell’ex municipio in via Matteotti come polo culturale. Qui già si trova la fondazione Upad, oltre al comitato di quartiere che tanto si dà da fare. Inoltre allo stesso livello dell’archivio abbiamo progettato di realizzare nuovi spazi per coworking e start-up, proseguendo il percorso dei programmi di innovazione attivati grazie ai contributi europei. Un’idea? Alcuni spazi potrebbero essere riservati al co-working “al femminile”, e alle mamme sarebbe offerta la possibilità di lavorare lasciando i figli alla porta a fianco per partecipare ai laboratori di Òpla, già sperimentati in passato. Questi potrebbero a loro volta usufruire di attrezzature all’avanguardia di cui dotare i l co-working, per esempio stampanti 3D». Sui tempi di realizzazione del progetto difficile sbilanciarsi, «ma vogliamo accelerare - chiosa il vicesindaco - per dare continuità proprio ai percorsi finanziati dai fondi Ue quando questi arriveranno a scadenza».

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