L’Asl spende un milione per il WiFi all’ospedale 

Altri 318 mila euro stanziati per un analogo impianto al nosocomio di Silandro I lavori per l’impianto saranno effettuati nel corso del prossimo anno


di Giuseppe Rossi


MERANO. Mancano i soldi per frenare l'emorragia di posti letto all'ospedale Tappeiner, ma dal cilindro spuntano quelli per dotare i due ospedali di Merano e Silandro di altrettanti impianti WiFi. Non stiamo parlando di pochi soldi ma rispettivamente di oltre un milione di euro per l'ospedale di via Rossini e di 318 mila euro per quello di Silandro.

Nei giorni scorsi la direzione del comprensorio sanitario di Merano ha approvato il progetto esecutivo che prevede di assegnare l'incarico per la realizzazione dei lavori alla Telecom Italia spa. La decisione arriva in un momento non certo felice per la sanità meranese, alle prese con continui ricorsi alle strutture private per garantire la continuità assistenziale e per porre rimedio al taglio dei posti letto che il piano sanitario provinciale ha previsto per l'ospedale meranese, sempre più alle prese anche con carenza di medici e infermieri, al punto tale da puntare sui contratti di appalto esterni.

L'impianto WiFi - fra l’altro in alcune zone dell’ospedale già c’è - che sarà realizzato il prossimo anno porterà sostegno dal punto di vista delle nuove tecnologie, ma non certo per quelle cure ai pazienti che richiedono la presenza di medici e infermieri preparati. La crisi di candidati che si presentano ai concorsi per occupare i posti di medici e infermieri, ma anche di operatori sanitari è tale per cui si procede con le assunzioni sempre più in deroga rispetto alle strette regole dell'ingaggio a tempo indeterminato che richieste tra i documenti da presentare anche il patentino di bilinguismo.

Ma la carenza di personale sanitario preparato non colpisce solo l'ospedale Tappeiner. Nei giorni scorsi anche la fondazione Pitsch, il principale ente cittadino che si occupa di assistenza residenziale agli anziani ha dovuto fare i conti con questo fenomeno. Al concorso indetto per assumere 22 operatori socio assistenziali hanno risposto appena quattro candidati e solamente tre, al termine delle selezioni, hanno superato la prova per ottenere a brevissimo l'assunzione.

Non va meglio al comprensorio del Burgraviato. A fronte dell'annuncio della creazione di una graduatoria per operatori socio sanitari da destinare alle case di riposo gestite dal comprensorio, hanno risposto solamente sei candidati, cinque dei quali hanno superato la prova e sono stati inseriti in graduatoria.

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