L’imprenditrice: «Le mascherine? Un boomerang»

Merano. L’imprenditrice meranese Stefania Gander, assieme a suo fratello Michael e ad altri soci, ha deciso di fare proprio l’appello di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza...



Merano. L’imprenditrice meranese Stefania Gander, assieme a suo fratello Michael e ad altri soci, ha deciso di fare proprio l’appello di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, affinché gli imprenditori italiani iniziassero a produrre mascherine chirurgiche, riconvertendo le loro fabbriche.

E così, con la sua azienda di stampe e cartotecnica, Gander e i suoi soci hanno deciso di raccogliere la richiesta e di acquistare un macchinario dalla Cina che permetta la produzione di mascherine chirurgiche. Complessa e lunga la trattativa con un’azienda cinese, conclusa con un investimento di quasi 200 mila euro oltre a 30 mila per le spese di trasporto. Il macchinario dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. «Non lo abbiamo certo fatto per specularci sopra – spiega Gander –, perché era nostre intenzioni distribuire mascherine alle farmacie a un prezzo di vendita di 0,46 euro al pezzo». In attesa dell’arrivo dei macchinari, l’azienda di Gander e soci aveva già iniziato a stipulare accordi di fornitura con le farmacie, quando dal Ministero è arrivata la doccia fredda. Infatti, con la decisione del governo di imporre un prezzo di vendita delle mascherine chirurgiche al consumatore finale che non superi i 61 centesimi al pezzo, quell’investimento rischia di essere messo a serio rischio, così come la capacità da parte di un imprenditore privato di contribuire all’emergenza con una produzione di 250 mila mascherine al giorno. «In questo modo dovremmo vendere mascherine chirurgiche alla farmacie, le quali però potrebbero contare su un rincaro di soli 4 centesimi, perciò tutti i nostri ordini sono stati sospesi. Il commissario Arcuri mi ha chiamata personalmente, spiegandomi che è dispiaciuto per la situazione e promettendo che provvederà ad acquistare direttamente le nostre mascherine, proprio perché ha capito che in caso contrario ci metterebbe in grossa difficoltà». J.M.













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