La Civica apre a un progetto  tutto meranese 

Casolari: «Il centrosinistra incapace di trovare unità» Interesse per l’ipotesi di alleanza con Zanella e Zaccaria


di Simone Facchini


MERANO. Altre cene all’Eremita? «Per ora direi proprio di no». Sorride Andrea Casolari, il segretario della Civica per Merano, principale forza di opposizione in consiglio comunale. All’imbocco della Val di Nova, nell’albergo dell’ex vicesindaco Cavagna, un paio di settimane fa i vertici del suo partito si sono incontrati con Diego Zanella (Pd) e Bizzo, per cercare il bandolo della matassa in una corsa elettorale verso le provinciali che, soprattutto a Merano, stenta a decollare.

Casolari, si fa davvero fatica a orientarsi fra le intenzioni dei partiti e le nascite di liste. Ci aiuta?

«È vero, c’è grande confusione. Una situazione che a noi, come Civica, ci entusiasma ben poco. La nostra stella polare sarebbe quella di un grande centrosinistra. E vorrei davvero rinnovare per l’ennesima volta l’appello all’unità. Chiediamo di compiere un passo indietro a tutte le componenti dell’area, e provare a compattarci. Per realizzare un’operazione importante. Noi siamo pronti a farlo. C’è un’ampia quota di elettorato che non si riconosce nel leghismo e nel grillismo, una grossa fetta di cittadini ai quali rispondere».

La realtà del centrosinistra però è ben diversa, non trova?

«In effetti anziché coagularsi l’area si sta spezzettando. Si punta sui singoli più che sulle squadre. Non ne faccio una questione personale nei confronti di Tommasini, Repetto o Bizzo. Però è così».

Dunque il dialogo con il Pd e con Bizzo è al capolinea?

«Con il Pd dialoghiamo da tempo e vogliamo continuare a farlo. A loro contestiamo la linea che hanno preso nell’affrontare la corsa elettorale. Auspichiamo una lista più ampia, non una lista chiusa sul Pd».

E la lista Bizzo?

«Per come si è presentata, vedo pochi punti di contatto. Pare assomigliare molto a Scelta Civica, sta compiendo molti dei suoi errori, quelli che noi vogliamo evitare. Insomma, non vediamo presupposti per un percorso comune».

Di quali errori sta parlando?

«Credo che per proporre un progetto innovativo, e che venga recepito come nuovo, sia assolutamente necessario che venga portato avanti da volti nuovi».

Rimane la strada abbozzata da Zanella, un’alleanza trasversale di forze meranesi per eleggere un meranese. Anche se Zaccaria (che a sua volta richiama a compattarsi il centrodestra) non ne pare molto convinto.

«Guardiamo con attenzione alla proposta di Zanella, che in verità inizialmente ci è stata fatta da lui e Zaccaria insieme. E che a nostro avviso può funzionare se, oltre alle nostre forze politiche, sapremo coinvolgere tutta la comunità cittadina, dal mondo dell’economia a quella dell’associazionismo. Ci siamo resi conto, nel frangente in cui abbiamo amministrato la città, che la mancanza di un meranese che curi gli interessi della città in consiglio provinciale è fortemente penalizzante. Fondamentali decisioni politiche sul sociale, sulla sanità, sulla finanza locale passano per la Provincia. Quindi se non riusciamo a coagularci a livello provinciale potremmo provare a farlo a livello cittadino».

C’è chi asserisce che il progetto stenti a causa di attriti sulla composizione della testa di lista.

«Non è quello il tema. Durante incontri informali per capire se il progetto possa avere un futuro, da parte nostra avevamo tratteggiato l’ipotesi di porre in cima alla lista tre persone nuove, non appartenenti ai gruppi politici. A ogni modo, poi ci sono le preferenze che individuerebbero il candidato da indirizzare a Bolzano. E comunque riuscire ad eleggerlo sarebbe tutt’altro che scontato».













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