La consulta immigrati riparte con un passo falso  

Alle elezioni del rilancio ha partecipato meno del 5% degli aventi diritto Il vicesindaco è amareggiato ma non demorde: «Avanti con il programma»


di Simone Facchini


MERANO. Meno del 5%, meno anche delle consultazioni che eleggono i comitati di quartiere sempre più spesso di snobbate dai meranesi. Il rilancio della consulta per l'integrazione e la migrazione, ossia la vecchia consulta stranieri che era finita per languire fra defezioni dei suoi membri e inerzia, parte con un passo falso: sui 3513 aventi diritto (i cittadini extra Ue residenti in città), domenica alle urne si sono presentati in 161. Erano stati 380 nel 2013, circa 500 nel 2009. Amareggiato il vicesindaco Andrea Rossi – assessore all’integrazione e alla partecipazione - che però non demorde. «La scarsa partecipazione alle elezioni è un risultato deludente e una conseguenza dei problemi che la consulta aveva già accusato negli ultimi anni», giustifica. «Ancora più importante è quindi rilanciare ora con efficacia la consulta e la sua attività. Questo organismo dovrà dimostrare quanto è importante il suo lavoro, poiché dà voce alle aspettative e alle proposte dei cittadini extracomunitari. Se l'operazione di rilancio sarà coronata dal successo, l'affluenza alle urne non potrà che aumentare in occasione delle prossime elezioni».

Il maggior numero di preferenze è stato raccolto da Amin Mohammed Saiful (58), a seguire Bhatti Nasir Mahmood (32), il presidente uscente Diaby Bassamba (26), Vera Petrusevici (24) e Chouaya Zazia (8): sono loro i cinque eletti su sette candidati. Ma la riforma della consulta prevede nell’organismo quattro nomi proposti dalle associazioni: sono Ivo Passler (Human Right International), Ricciarda Cavosi (Trait d'Union), Leo Matzneller (Amnesty International) e Mamadou Gaye (Cooperativa Savera). La cui nomina è stata avallata dalla giunta comunale. In precedenza, il vicesindaco aveva organizzato degli incontri nel corso dei quali ai sodalizi che si muovono sul terreno dell’immigrazione e dell’integrazione (oltre a quelle sopra citate pure Caritas, River Equipe, Volontarius, Urania, Upad) sono state fornite indicazioni e spiegazioni riguardanti le novità in materia di statuto e regolamento della nuova consulta. L’obiettivo è di tradurre in progetti concreti le proposte scaturite dall’organismo, dando forza alla sua operatività. I fondi necessari, mette in chiaro l’amministrazione, saranno attivati grazie al trasferimento di risorse da parte del Ministero dell'Interno ai Comuni virtuosi nell'accoglienza dei profughi, confermato anche per il 2018.

In futuro l'incarico della consulta sarà inoltre abbinato alla legislatura del consiglio comunale. «Così – ancora Rossi - mantenendo inalterate le finalità e gli obiettivi, si eviterà un permanente cambio delle persone di riferimento da una parte e dall'altra e la collaborazione fra la consulta, il consiglio comunale e la giunta ne trarrà beneficio».















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