Lana dà un calcio ai tumori
Il torneo solidale. Gli allievi degli anni Novanta si ritrovano in campo per sostenere l’associazione Peter Pan Tra i partecipanti anche ex malati, oggi in forze e pronti a raccogliere donazioni per aiutare i bambini che soffrono
Lana. Superare momenti difficili fa parte della vita di ogni essere umano, ma tra questi alcuni si trasformano in prove che all’inizio si presentano come montagne invalicabili. È il caso delle patologie tumorali, ed è proprio quando queste colpiscono i più piccoli che la solidarietà si manifesta nella sua forma più limpida. Come è accaduto ieri pomeriggio al campo di Lana, grazie all’iniziativa di Davide Nobile, oggi allenatore, e di un gruppo di amici, ex calciatori, che per anni hanno calcato i campi da gioco.
Burocrazia e beneficenza.
«tre anni fa mi sono ammalato. ho però trovato medici competenti che mi hanno aiutato a uscirne bene – spiega nobile –, quindi ho pensato di fare qualcosa per aiutare chi vive esperienze simili. ho pensato subito ai bambini, il nostro futuro, e così è partita questa iniziativa che volevo organizzare a merano, ma lì purtroppo la burocrazia si è rivelata troppo complessa, mentre qui a lana mi hanno supportato immediatamente».
Un torneo tra vecchi amici.
L’iniziativa è stata un torneo di calcio tra vecchi amici e calciatori, categoria allievi negli anni novanta, i quali hanno subito aderito all’iniziativa il cui ricavato andrà a finanziare progetti dell’associazione peter pan, di bolzano, che da vent’anni si occupa di sostegno ai ragazzi e alle famiglie colpite da questa malattia. il ricavato consiste in un versamento di 100 euro per squadra, così come una donazione dell’sv lana, società ospitante, sul ricavato della cucina, oltre a diversi contributi da parte di sponsor che hanno aderito immediatamente all’iniziativa, spiega matteo di cara, altro organizzatore del pomeriggio a scopo benefico.
Storie che si intrecciano.
«operiamo da anni per aiutare i ragazzi a guarire – spiega laura battisti, fondatrice dell’associazione –. oggi quei ragazzi sono qui, alcuni di loro dopo avere lottato per la vita, altri per giocare una partita di calcio al solo fine di aiutare persone meno fortunate». tra questi, yosnet, calciatore giovanissimo che non ha perso il sorriso, tanto da spiegare come all’inizio la diagnosi tumorale sia stata una vera e propria botta, ma una botta superata grazie all’aiuto dei volontari di peter pan, diventata ormai una vera e propria famiglia sia per i pazienti sia per i loro genitori. tra i partecipanti al torneo di calcio, federico mercolini, pediatra e oncologo all’ospedale di bolzano, il quale alla domanda su come sia possibile guarire da un tumore risponde così: «molto spesso non riesco nemmeno io a dare una spiegazione di come sia possibile vincere un tumore, ma quello che notiamo è la forza di volontà presente nei giovani, quasi impossibile da spiegare». quella stessa forza di volontà che yosnet mette quando gioca a calcio, perché forse, oltre alle fondamentali terapie, è la forza di volontà il motore che guida quella macchina che chiamiamo essere umano.