Le difficoltà del recupero della salma

È caduto sulla roccia, schiantandosi devastante violenza dopo essere precipitato per 500 metri. Il cittadino bielorusso che ieri mattina si era prefissato di affrontare la “parete gialla” contando...



È caduto sulla roccia, schiantandosi devastante violenza dopo essere precipitato per 500 metri. Il cittadino bielorusso che ieri mattina si era prefissato di affrontare la “parete gialla” contando solo sulle proprie forze, senza affidarsi all’attrezzatura che aveva con sé, è morto sul colpo.

«Di solito in questi casi il recupero della salma prevederebbe l’uso del verricello, come d’altronde si fa quasi sempre», spiega Olaf Reinstadler, da trent’anni volontario della sezione di Solda del soccorso alpino, che conta 16 membri, e da una ventina suo direttore.

«Abbiamo usato la corda fissa, più lunga, in modo che la salma non fosse colpita dai sassi che cadevano dalla parete. Uno di noi è sceso a recuperarla, l’altro, con l’elicottero, ha fatto un giro per raccogliere gli oggetti persi durante la caduta. Una raccomandazione? Utilizzare l’attrezzatura che ci si porta, sempre».













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