Le regole per l’esposizione dividono i commercianti 

Voci discordanti dalle gallerie. Alcuni negozianti confidano in un miglioramento, altri continuano a chiedere gli stand. «Altrimenti le nostre attività finiranno strozzate»


Noemi Comel


Merano. La spaccatura tra i commercianti delle gallerie e l’amministrazione municipale c’è ancora. Il Comune ha annunciato una serie di provvedimenti volti a riappacificare i rapporti. A Merano ci sono 18 gallerie con negozi e attività gastronomiche, una risorsa per la città. «L’obiettivo è di puntare a una maggiore valorizzazione di questi passaggi»: così l’assessora competente Gabriela Strohmer ha presentato il provvedimento. Nel corso di undici incontri Strohmer ha discusso con i diretti interessati una serie di proposte per adeguare le linee guida sull’arredo urbano alle esigenze manifestate dagli esercenti. Ciononostante, non tutti i titolari dei negozi hanno espresso soddisfazione, sebbene riconoscano lo sforzo da parte dell’amministrazione comunale.

Stand e insegne.

In più circostanze gli agenti della polizia locale hanno ritenuto opportuno multare alcuni espositori, così come avvenuto nella prima galleria tra corso Libertà e le passeggiate, dove i titolari di un’impresa hanno ricevuto una sanzione per aver messo davanti alla loro vetrina uno stand contravvenendo alle regole. Interpellati, oggi ritengono che non sia possibile non avere a disposizione un piccolo stand di 50 centimetri cui appendere un paio di capi, in modo da poter mostrare anche dall’esterno quali prodotti siano acquistabili all’interno del negozio. «Se si parla di visibilità, poi, bisogna dire che i tavolini del bar sulla Promenade chiudono il passaggio verso la scalinata che dà sulla galleria: così i passanti optano per gli scalini qualche metro più avanti e non passano davanti ai nostri negozi», concludono.

Dalla galleria Hager, il calzolaio Alfio Casaro fa sapere che quattro anni fa, all’apertura della sua attività, gli era stata negata l’autorizzazione a collocare cartelli di indicazioni che portassero i clienti al suo negozio, anche avendo cambiato il colore della propria insegna secondo le normative comunali. Casaro ripone le proprie speranze nei progressi di questi giorni.

La galleria Ariston.

Marta Pohl, dell’attività commerciale “Lady Over”, sottolinea che l’associazione Cam (Commercianti associati meranesi, la sigla ultima nata) ha riscontrato diversi problemi in merito agli espositori davanti ai negozi. Pohl continua affermando che «ogni bar o ristorante ha però avuto modo di aumentare tavoli e tendoni. Perché allora un negozio non può esporre un piccolo stand davanti alla propria vetrina?».

Inoltre, aggiunge, «abbiamo riscontrato un notevole calo di incassi, ma da Unione commercio e Confesercenti ci è stato detto che i loro soci non hanno avuto questo problema. Per il resto della città, cioè portici e corso Libertà, l’assessora non ha accettato alcun tipo di espositore, ma per le gallerie ha ammesso che il problema c’è».

La richiesta di Cam.

Una questione problematica riscontrata da Cam è stata l’orario di convocazione delle sedute comunali, poiché difficilmente conciliabili con il lavoro dei commercianti. Per questa ragione Cam ha richiesto un incontro serale con l’amministrazione comunale e l’unità speciale marketing per dare l’opportunità a tutti gli esercenti di dire la loro opinione. Pohl conclude dicendo che «da parte del Comune un piccolo passo avanti è stato fatto, ma ritengo che ci sia ancora molto lavoro da svolgere. Ma questo problema andava discusso ampiamente in consiglio ancora tempo fa».

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