Le voci delle penne nere cantano la solidarietà 

L’Ana Merano in aiuto di chi ne ha bisogno: 13 mila euro devoluti in beneficenza Il coro si esibisce pure nelle case di riposo e sarà a Trento per l’adunata nazionale



MERANO. Penna nera sul cappello e quel profondo spirito di solidarietà a fare da stella polare all’attività.

L’Ana Merano ha rieletto nei giorni scorsi i suoi vertici confermando, per il quarto mandato consecutivo, Alfredo Torneri nel ruolo di capogruppo. Sarà supportato dai consiglieri Giorgio Calligione, Marco Boninsegna, Giuseppe Callegari, Paolo Panzani, Giuseppe De Sandre, Christian Marchetti, Armin Ganthaler, Dario Montini, Lucio Agostinetto e Manfredo Torneri. Domani il gruppo si ritroverà alle 11 a Santo Spirito, partecipando alla messa domenicale che sarà dedicata a tutti gli alpini andati avanti con ricordo particolare dei soci del sodalizio meranese. Per l’occasione canterà anche il Coro alpini Merano, costola del gruppo. Al termine avverrà la consegna di mille euro all’associazione Il pozzo di Giacobbe. Altri mille saranno donati a Michele Valorzi, capogruppo dell’Ana dei Piani Bolzano, per l’adeguamento della sua abitazione: la moglie ha perso l’uso delle gambe in un incidente a dicembre, quando venne salvata grazie alla prontezza del figlioletto di sei anni che coraggiosamente riuscì ad azionare la catena di soccorso. La stessa cifra è stata consegnata nei giorni scorsi al Gruppo missionario meranese, mentre diecimila euro saranno portati prossimamente ad Arquata del Tronto che sta affrontando una difficile ricostruzione dopo il sisma del 2016. «In tutto tredicimila euro – sintetizza Torneri – frutto dell’impegno allo stand del Mercatino di Natale dove da tante edizioni proponiamo vin brulé e caldarroste. Con il ricavato aiutiamo chi ha bisogno. Anche l’anno scorso donammo una sostanziosa cifra ad Arquata, per la realizzazione di un centro polifunzionale. Dalle macerie bisogna ricostruire le strutture ma anche la comunità, che ha bisogno di un punto di aggregazione».

Sessantacinque soci, il gruppo alpini Merano è stato il primo in Alto Adige, «fondato nel 1924 come sottosezione di Trento. Nel 1928 il passaggio sotto la nuova sezione Bolzano. L’attività, come quella di tutti i gruppi, viene interrotta nel 1943 per riprendere nel Dopoguerra, precisamente nel 1947». Venti gli appartenenti al coro, diretto dal maestro Gianni Velicogna con il supporto di Christian Marchetti e aggregati delle penne nere di Lana, Marlengo e Sinigo. Un gruppo attivo, che settimanalmente si ritrova nella sede di via Palade «dove purtroppo – continua Torneri – presto dovremo fare i conti con il trasloco dell’Ana Marlengo, finora nostra coinquilina, che troverà alloggio nel loro paese, nella vecchia caserma dei vigili del fuoco. Peccato che non abbia trovato adeguata considerazione la nostra richiesta al Comune di utilizzare la struttura di servizio della stazione di Maia Bassa. Anziché spendere soldi per l’affitto, avremmo potuto investirli nella ristrutturazione di quello stabile, che in futuro sarebbe rimasto alla città. E intanto avremmo riqualificato un’area difficile». Non è il solo rammarico del gruppo nei confronti dell’amministrazione municipale: «Abbiamo anche dovuto rinunciare alla tradizionale pulizia del bosco a Merano 2000. Troppe nuove burocrazie e paletti per ottenere un contributo per un’azione di profilo ecologico e sociale».

Ma figuriamoci se gli alpini si scoraggiano. Infatti il calendario di attività è sempre fitto. Negli ultimi anni ancora di più con le esibizioni del coro nelle case di riposo: «Sabato 24 marzo ripeteremo l’esperienza in via Palade nella struttura della Pitsch, il 5 maggio saremo al Lorenzerhof a Lana. L’anno scorso abbiamo anche cantato al Sant’Antonio». Le voci degli alpini meranesi echeggeranno poi l’11 maggio a Trento nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Sono i giorni dell’adunata nazionale: appuntamento immancabile, ovviamente, per tutti i “veci”.













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antonella mattioli

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