Merano. È passato un anno dall’inizio della crisi epidemiologica che ha segnato una profonda metamorfosi delle abitudini di tutti. «Ma quelli che più di altri stanno soffrendo questa condizione sono i bambini, i ragazzi nella fascia adolescenziale e i giovani, il cui mondo è normalmente fatto di scuola, attività sociali e ricreative, aggregazioni, amici, sport, hobby» denuncia a nome della Civica l’ex consigliere Walter Taranto. «Nel giro di poco tempo tutto questo gli è stato tolto. In particolare lo sport, che in qualche modo cadenzava e regolava la routine di tantissimi bambini e giovani, ha cessato di essere riferimento e valvola di sfogo. A parte una breve parentesi estiva ed eccezion fatta per gli agonisti, la massima parte dell’attività sportiva delle associazioni locali è sospesa ormai da marzo dell’anno scorso. Scuole nuoto, scuole calcio, sport di palestra, sci, atletica, tutto fermo e senza certezze». Diversi dirigenti sportivi hanno da tempo lanciato l’allarme sulla situazione oramai insostenibile. «A preoccupare, infatti, sono anche le risorse finanziarie. La sensibile riduzione delle sponsorizzazioni, vera linfa vitale che ha sempre permesso di affrontare stagioni impegnative e di sostenere i costi di istruttori e attrezzature senza incidere oltre misura sulle famiglie, sta provocando l’azzeramento delle casse dei club. Questo perdurare della situazione di emergenza rischia di far saltare un intero settore. Il Comune stesso dovrà impegnarsi per la sua ripartenza. La politica locale dovrà essere in grado di prevedere ristori straordinari e tariffe scontate per le strutture in proprietà». L’auspicio della Civica è che «la politica tutta, anche a livello locale e regionale, si attivi presto, con tutte le precauzioni possibili, a dare priorità ai bambini, ragazzi e giovani, per ridare nuovo impulso a questo settore, ma soprattutto per ridare un minimo di normalità e benessere psicofisico a migliaia di bambini e giovani. Il virus è pericoloso e uccide, lo sappiamo bene, ma è pericoloso anche mandare alla deriva un’intera generazione, lacerando il loro cervello, continuando a tenere nel limbo e sospese le loro vite. Tutti questi cambiamenti, infatti, stanno producendo una fase depressiva in moltissimi di loro. Subentra la noia, spesso i genitori sono al lavoro e i bambini o i ragazzi passano ore e ore a casa davanti al pc o con i cellulari in mano». Nella nota, Taranto cita casi di autolesionismo e di autoisolamento sociale. «Bambini e giovani sono le vittime di riflesso di questo maledetto virus. Non possiamo perdere di vista il diffondersi del Covid, ma non possiamo nemmeno voltare le spalle ai nostri bambini, ai nostri giovani. Perché solo crescendo e coltivando una generazione forte, sana e in equilibrio, questa nostra società avrà ancora garantito un minimo di futuro. Riteniamo pertanto, che, con una scrupolosa attenzione dei protocolli e della loro applicazione nonché quindi in piena osservanza della normativa e dei parametri di sicurezza, l’attività sportiva almeno per i giovanissimi debba riprendere nel più breve tempo possibile. A questo proposito si renderà sicuramente necessario intervenire presso gli Istituti scolastici ed i presidi affinché mettano a disposizione delle associazione le proprie palestre, per quelle attività consentite in base agli accordi presi fra le singole federazioni e le autorità statali».